Il tempo gioca a favore della Juventus. C’è una giornata in meno da giocare e il distacco tra i bianconeri e la Roma è rimasto di 6 punti, a 7 turni dalla fine del campionato. Però la 31.ma giornata ha dato un segnale positivo. Un particolare che, forse, può fare sorridere, ma che potrebbe avere la sua importanza. Con i tre gol segnati al Bologna – combinati con il 2-0 in Juve-Chievo – i giallorossi hanno portato a termine almeno un sorpasso: quello nella differenza reti. Adesso la Roma è a +43 (69 gol segnati, secondo miglio attacco a 3 centri dal Napoli, e 26 subiti) e la Juventus a +42 (62 fatti, 20 subiti). In caso di arrivo a pari punti, ormai da anni, non è previsto lo spareggio. I criteri per assegnare il piazzamento finale (vale per scudetto, Coppe europee e retrocessione) sono i seguenti: punti conquistati negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di reti segnate in generale, sorteggio.
È lapalissiano che la Roma abbia una vera speranza solo in caso di vittoria nello scontro diretto, previsto all’Olimpico il 14 maggio, alla terzultima giornata. All’andata si impose la Juventus per 1-0 (gol di Higuain) e perciò la Roma dovrebbe vincere con due gol di scarto. Il condizionale si spiega così: non vale la regola del gol in trasferta e perciò una vittoria per 2-1, 3-2, 4-3 rimanderebbe alla differenza reti generale. Lo ripetiamo: sempre in caso di arrivo della due squadre a pari punti.
Ipotesi perfette per diventare in seguito prese in giro degli avversari? Probabilmente sì. Discorsi che si basano su un ottimismo ingiustificato? Forse. Di sicuro, però, il mini-sorpasso non dispiacerà a Luciano Spalletti e alla sua ricerca maniacale del perfezionismo e del particolare. Ogni gol segnato e ogni gol preso, a questo punto, diventa importante.
Il 3-0 di Bologna ha preso così ancora più valore. Ma non hanno prezzo gli applausi che tutto lo stadio Dall’Ara, domenica pomeriggio, ha riservato per Francesco Totti anche se non ha segnato. Particolare non secondario: tra gli ultrà di Bologna e Roma i rapporti sono pessimi, ma anche la curva rossoblu si è unita alla celebrazione, dopo che c’erano già stati applausi all’ingresso delle squadre in campo, quando Totti era entrato abbracciato all’amico Marco Di Vaio, ex grande bomber classe 1976, come Totti, e adesso team manager del Bologna.
È stata una vera standing ovation per il Capitano, entrato a cinque minuti dalla fine, che è rimasto commosso e, ieri, ha voluto ringraziare personalmente con un tweet: «Grazie a tutti i tifosi presenti ieri al Dall’Ara e a tutta la città di Bologna per la bellissima dimostrazione di affetto!». A Bologna, dove nella stagione 1997-98 rifiorì Roberto Baggio (30 presenze e 22 gol), di campioni veri se ne intendono. Campioni in campo e fuori dal campo. Campioni da 250 gol in serie A.