(CONFERENZA STAMPA)
“La squadra voleva questo risultato, ma non ha avuto le letture giuste. Nel secondo tempo abbiamo iniziato benissimo come pressione, come attacco della profondità abbiamo fatto poco. Stavi assaporando questa qualificazione, ma era importante raggiungere l’obiettivo. Sto già pensando agli ottavi, la forza è non accontentarsi. Dobbiamo credere di fare qualcosa in più”.
Dopo questo può succedere di tutto? “Perché no, siamo andati avanti ed è motivo di grande orgoglio. Spesso qui ci si accontenta, serve una mentalità diversa, dobbiamo fare il meglio possibile. Abbiamo dimostrato di poterci stare, siamo arrivati primi con Chelsea e Atletico Madrid. Dobbiamo viverla con grandissimo entusiasmo, dobbiamo entusiasmare la gente. Si vince anche soffrendo, l’abbiamo fatto. Per quanto riguarda lo stadio, sono felicissimo. Da allenatore non so quando sarà pronto, mi auguro di poter allenare ancora la Roma.”
Dipende da lei? Sempre.
La vostra catena di sinistra è tra le migliori europee? “Sicuramente stanno facendo bene insieme, ma mi aspetto sempre meglio. In certe situazioni ci accontentiamo, dobbiamo giocare per fare ancora gol, non solo per divertire la gente. La fascia sinistra deve crescere e migliorare, anche El Shaarawy è sempre stato importante. Però voglio parlare della squadra, questo è un collettivo che aveva il desiderio di passare il turno, è questa la grande crescita.”
La conferenza con Gurbanov? “Io ho un mio stile.”
La Roma rischia Bayern Monaco e Real Madrid… “Non mettiamo il carro davanti ai buoi, vediamo quello che succederà. Se sono arrivate seconde sono in difficoltà (ride, ndr). Scherzi a parte: non posso dire che una valga l’altra, ma non dobbiamo avere paura. Serve la capacità e la forza di affrontare con questa mentalità le altre squadre. Il fatto di essere arrivati è bellissimo.”
Differenze con l’andata? “Il Qarabag ha fatto un’ottima Champions League, al di là della prima gara, giocata snaturandosi. Ha sempre combattuto, ma alla lunga abbiamo meritato in entrambe le gare per quanto creato. Faccio i complimenti perché hanno fermato l’Atletico Madrid due volte.”
La mentalità è stato il problema? “Credo che ci si abbatta con troppa facilità, è una linea sottile tra una vittoria e una sconfitta. La mentalità è fare la partita essendo aggressivi, nel primo tempo volevamo tutti la palla sui piedi, se facciamo così diventiamo normali. Dobbiamo essere normali negli atteggiamenti, ma forti in campo.”