Mercoledì a domanda diretta («C’è la necessità di avere sei attaccanti in rosa?») Di Francesco ha preferito non mettere pressione alla società. Ma la risposta, seppur diplomatica («E’ stata una delle prime cose affrontate con Monchi che sa come gioco…»), lascia intendere come non si sia andati molto lontano. Attualmente la Roma dispone di Dzeko, Perotti, El Shaarawy e Salah, con l’incognita Florenzi che ascoltando le prime considerazioni del tecnico, balla tra la linea offensiva e quella mediana. Tuttavia a breve dalla lista bisognerà depennare l’egiziano. È lui il calciatore designato per sistemare i conti entro il 30 di giugno, anche se non va perso di vista Manolas. Mancini ha chiesto il greco che, dopo un primo no, ha ora aperto allo Zenit, aspettando notizie concrete dal Chelsea. L’agente è dunque in trattativa con i russi mentre la Roma è in attesa di un’offerta ufficiale. Quella che ha già ricevuto per Salah dal Liverpool. Il tira e molla con il club inglese continua. Ballano cinque milioni (40 la richiesta, 35 l’offerta), colmabili probabilmente con i bonus.
FARI SULLA FRANCIA – Senza Salah e con il punto interrogativo tattico legato a Florenzi, gli attaccanti della Roma rimangono in tre. Come quelli che mancherebbero per completare il reparto. Se un posto verrà occupato da un vice Dzeko (Monchi, tra gli altri, ha messo nel mirino il baby Favilli), all’appello manca almeno un esterno offensivo se non due. Di Francesco ama far giocare le ali a piedi invertiti. Per intenderci: il mancino sulla fascia destra, il destro su quella sinistra. E un profilo che la Roma sta seguendo a fari spenti, oltre a Januzaj in uscita dallo United, è quello di Ghezzal del Lione. Ieri il presidente Aulas ha ammesso che il calciatore, a tredici giorni dalla scadenza del contratto, non rinnoverà. Monchi (rientrato per il weekend a Siviglia) è pronto a sferrare il colpo a costo zero, pur sapendo che la concorrenza è fortissima. L’algerino di passaporto francese, mancino, classe ’92, ne li ultimi giorni ha ricevuto una proposta sia dal Psg che dal Milan. La Roma comunque c’è, consapevole della ghiotta occasione. C’è poi il capitolo legato a Berardi. Pupillo di Di Francesco, molto dipenderà da cosa deciderà di fare Squinzi. Il Sassuolo ha chiuso un ciclo e con Bucchi è pronto ad aprirne un altro. Non è detto che l’attaccante ne faccia parte, come l’ad Carnevali ha confermato a Radio24: «Vorremmo tenerlo ma su di lui ci sono tante squadre». Tra queste la Roma.
ROTTA SULLA SAMP – Esterni offensivi ma non solo. Perché a Trigoria si stanno muovendo con convinzione anche su quelli difensivi. E al netto delle rassicurazioni date su Bruno Peres, Monchi sta cercando un terzino che dia più garanzie a Di Francesco. Oltre a Karsdorp, il nome indicatogli dal tecnico è quello di Zappacosta. Trattativa non semplice visto che Cairo chiede almeno 20 milioni. Margine di manovra comunque esiste, considerando che da tempo il calciatore è alle prese con un rinnovo contrattuale difficile, senza contare che dai granata la Roma deve ancora riscattare Peres e vanta buoni argomenti per abbassare eventualmente il prezzo. Su tutti, il cartellino di Skorupski. Novità anche per la mediana. Il Nizza non scende sotto i 30 milioni nella valutazione di Seri. E allora Monchi si cautela. Nelle ultime ore avanzata la prima offerta per Torreira della Sampdoria, cercato già per il Siviglia. Dieci milioni, la proposta giallorossa. Mossa che implica inevitabili riflessioni su Paredes, destinato con l’arrivo di un regista a partire. Juventus e Zenit alla finestra.