Ombre lunghe da Londra. Aspettando il calar della stagione, in un giugno che già profuma di rivoluzione, in terra inglese si muovono i primi passi verso il futuro. Franco Baldini, uomo di Pallotta, ha incontrato Maurizio Sarri nella capitale del Regno Unito qualche settimana fa, quando Higuain era in arrivo al Chelsea e Di Francesco cercava di non far affondare la nave in piena burrasca. I due si conoscono bene, sono vicini di casa in Toscana e adesso vivono entrambi sotto l’orologio del Big Ben, che nel suo classico formato da polso ha reso famoso il puntiglioso ex allenatore del Napoli che, minuto dopo minuto, rischia di essere – metaforicamente – buttato giù dalla torre.
In Inghilterra lo danno per spacciato, il conto alla rovescia passa dalla sfida di Europa League stasera con il Malmoe ma soprattutto dalla finale di Coppa di Lega in programma domenica: battere il Manchester di Pep Guardiola è l’unico modo per evitare di far saltare la panchina, a Londra ne sono sicuri. Proprio in un ristorante della City Baldini ha mangiato con il contestato tecnico e il pensiero va inevitabilmente all’uomo discusso qui, salvato a più riprese da Monchi e confermato fino a fine stagione, quando saranno i risultati a parlare per lui. Di Francesco ha tempo e modo di cambiare il suo futuro, moltissimo dipende dalla Champions di oggi e da quella di domani in cui la Roma deve assolutamente essere presente,
Sarri sembra invece arrivato ad un bivio cruciale con un piede già mezzo fuori e il ritorno in Italia non gli dispiacerebbe, anche se prima di valutare concretamente le piste da cui ripartire vuole far ricredere l’ostile ambiente londinese: «Devo pensare al fatto che sarò l’allenatore del Chelsea per molto tempo, altrimenti non posso lavorare. Non ne sono sicuro, è un momento difficile, ma devo pensarlo, devo ragionare a lungo termine per rendere al meglio ed entrare nella testa dei giocatori. Stiamo cercando – ha detto in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League – di risolvere i nostri problemi, ma non è facile perché non abbiamo molto tempo e giochiamo ogni tre giorni». Il solito Sarri, verrebbe da dire, quello che alla Roma piace da tempo, tant’è che Sabatini aveva provato a prenderlo prima del Napoli e lo stesso Monchi aveva pensato a lui per il dopo-Spalletti.
Il matrimonio si potrebbe fare con qualche anno di ritardo, ma sono tanti i fattori da incastrare in questo puzzle calcistico che parte da Londra e arriva fino alla capitale. Di certo ci sono i buoni rapporti tra l’attuale tecnico del Chelsea e Baldini, ma da qui a giugno molte cose possono cambiare, anche ai piani alti della dirigenza romanista. Nei corridoi di Trigoria e del calciomercato sta correndo rapida la voce del sempre più possibile addio di Monchi, che per sua scelta potrebbe andare via e assumersi le piene responsabilità di un’annata storta (ma che si può ancora raddrizzare). Il sostituto potrebbe essere già al Bernardini, si starebbe pensando infatti alla promozione di Ricky Massara, che conosce bene le dinamiche interne e il diesse l’ha già fatto ad interim dopo l’era Sabatini. Stavolta potrebbe prendere, e tenersi, i pieni poteri: uscire dall’ombra.