(MEDIASET) “Dopo l’uscita dall’Europa League era difficile reagire, ci mancava questo risultato e la partita ha detto che avevamo una squadra forte, dovevamo riproporre quella prestazione lì, se non avessimo fatto risultato tornavamo nell’anonimato, c’è stata una reazione da uomini, è la prima volta che siamo usciti vincitori in casa con loro”.
Pallotta? “Qua è tutto chiaro, la Roma è una squadra forte e si doveva ritirare fuori le nostre qualità, però poi bisogna andare a fare risultati e vincere le partite per ottenere risultati importanti, dal mio punto di vista è tutto chiaro, poi la società deve fare una valutazione in base ai risultati. Visto quello che è successo, se oggi non si vinceva si era terzi… È una cosa che non ti lascia tranquillo, ma questo dubbio può essere stimolante per tutti, bisogna fare il nostro lavoro. Se arriviamo secondi non si è fallito, però zero titoli… Sì, dico la frase di Mourinho”.
Futuro? “Ci devono essere le carte in regola per tutti, quando ho sentito parlare della società ho sentito dire a tutti le stesse cose, qua ci sono le carte per vincere. Io ho una macchina, se si sbanda è difficile”.
Le tue parole dei giorni scorsi? “Voi non sapete quello che esce, vi dico io quello che dovete valutare e avere un’idea più corretta di quello che succede altrimenti si legge soltanto qualche titolo, è il quotidiano quello che diventa fondamentale. O si parla di calcio o non parlerò più, qua si è passati all’offesa e non verrò più in conferenza stampa se si continua così”.
Berardi? “Gli ho detto che è campione, ci gioco contro ed è un giocatore tignoso ma non deve assomigliare a me”.
Pallotta? “Stasera si va a letto, sono una persona anziana! Si mangia due-tre volte al giorno, c’è domani, dopodomani…”.
(SKY) “Ho preferito far parlare il presidente visto che non viene spesso. Non è che non volevo parlare…”.
La Roma ha avuto la giusta reazione? “Non era facile avere una reazione del genere, hanno reagito da grandi calciatori, da professionisti veri. Nello spogliatoio dopo questa eliminazione ci eravamo detti che forse potevamo rialzarci e non aver più nulla in mano. Però quello che ci è rimasto è tutto, perché se la squadra reagisce bene poi fare delle vittorie che ti possono portare a rigiocare quelle competizioni. Non sarà il massimo ma è fondamentale che la squadra riproponesse un calcio di quella sera lì. L’asticella era alta però c’è il dovere di far rivedere quella prestazione”.
Pallotta ha detto che il suo futuro dipende solo da lei. Oggi è cambiato qualcosa? “Ragazzi allora dipende da tutti, non dipende tutto da me. Facciamo le cose regolari. Quando poi si parla della Roma si parla allo stesso modo. La Roma deve vincere, tutti dicono che qua si può vincere. Oggi se non fai questa prestazione qui e non rimetti apposto le cose puoi rischiare tanto. Loro avevano velocità, i primi 30 minuti mi hanno impressionato. Contro di loro a Roma non avevi mai vinto. C’era da riprendere la partita perché eri sotto di un gol. Se perdi oggi la partita non si parla di episodi, ma di un periodo. Si sta sempre a parlare del mio contratto che non conta niente. Qui le cose passano velocemente. Questo può diventare da stimolo, lo devono pensare anche i giocatori: se loro non vincono si va fuori e bisogna lasciar posto a quelli giovani con potenzialità”.
Perché il tuo contratto non conta niente? Quest’anno sei stato un grande riferimento… “Ho preso questo ruolo perché ora me ne fate una colpa in generale. Si parla sempre della mia discussione con il mondo giornalistico. Io ce l’ho con quelli che ho davanti da quando sono arrivato. Lo si percepisce anche dagli sguardi o dai messaggi. E’ una cosa differente da quello che vedete fuori. Io penso che poi sia differente difendere la Roma, perché si fa apparire un mondo diverso da quello che è. La Roma è una cosa differente, un giardino fiorito. L’ambiente diventa brutto a causa di quelli che lo vogliono fare diventare così. L’ambiente è bello. Io sono l’allenatore e ho un ruolo importante. Nella mia prima esperienza sono sempre arrivato secondo, poi quando ero 5-6 è successa una baraonda che non si sosteneva più. Avevo ancore 2 anni di contratto che ho lasciato perché era diventato tutto insostenibile. Le cose si fanno di volta in volta”.
Cos’è successo veramente? “Non è successo niente. Se vuoi ti mando la rassegna stampa dall’inizio dell’anno. Perché poi a qualcosa bisogna rispondere. la Roma quest’anno ha lavorato in maniera corretta e seria. La Roma l’anno scorso ha fatto quello che ha fatto l’Inter quest’anno. Se vai a vedere sembrava che stessimo facendo il nulla. I giocatori stasera si sono fatti trovare pronti, è una reazione corretta. L’eliminazioni ti possono distruggere la testa. Devi riscegliere le formazioni e con Edin è tutto diverso. Se tu perdi oggi vuol dire che ho sbagliato la formazione. loro sono veloci, hanno le gambe giuste per metterti in difficoltà, hanno tradizione qui a Roma. Di Francesco ci teneva a fare bene, è un grande professionista. Sono stati bravi i calciatori a rimettere tutto apposto. Ci manca ancora la semifinale di ritorno nel derby, che sarà difficilissima. Ora la percentuale è 70 a 30”.
Di Francesco si è offerto alla Roma? “L’ha detto lui, poi io l’ho letto soltanto sui giornali”.
Perchè quest’anno sei così critico con la stampa? “Non sapete quello che succede qui, ci sono io al mio posto”.
Strootman ti ha volutoi fare un assist dicendo che il secondo posto sarebbe una vittoria… “Kevin è stato un gigante stasera, sono sempre i giocatori che fanno i risultati”.
Come mai la Roma non è passata con il Lione? “Abbiamo sbagliato il secondo tempo lì, abbassando un po’ il nostro livello di gioco. Un po’ di sfortuna c’è stata, loro li hanno fatto 2-3 tiri da fuori andati bene, noi abbiamo preso traverse, incocciato in grandi parate. Abbiamo fatto 25 tiri e due gol, produrre così tanto contro certe squadre che ti ripartono a mille all’ora non era facile. Dovevamo avere più fortuna”.
(RAI) “Il nostro Presidente viene in Italia due volte l’anno, è giusto che parli in televisione. In conferenza sarei andato comunque, non è vero che ero in silenzio stampa perché ce l’ho coi giornalisti. Pallotta è contento per il risultato e per la prova della Roma, era una gara pericolosa”.
Come giudica la partita di stasera? “Abbiamo ottenuto una bella vittoria stasera. Purtroppo siamo usciti dall’Europa League, ma la qualità del gioco è stata la stessa. I miei giocatori non sono stanchi, ci tengo a ripeterlo. No, anche se quando si perde a posteriori è facile dire che avremmo cambiato. Abbiamo buttato via due-tre risultati fondamentali. Ci rimane ancora tutto però, perché la squadra ha dimostrato di essere forte”.
La Roma lotta ancora per lo Scudetto? “Credo sia difficile, ma dobbiamo continuare a vincere. Siamo secondi, prima del Napoli, e questo dimostra la nostra crescita se ricordiamo dov’eravamo lo scorso anno”.
(ROMA TV) La partita? Il match era pericoloso. Lo storico dice che contro il Sassuolo non avevamo mai vinto. Dovevamo reagire alla sconfitta contro il Lione. Il Sassuolo mi ha impressionato nella prima mezz’ora. Avevo timore. Con il passare dei minuti abbiamo preso possesso della metà campo. Con Edin ci siamo alzati di trenta metri. Merito dei calciatori.
Il tridente leggero? C’era da correre. Dovevamo anche valutare anche i singoli. Dzeko aveva finito contro il Lione un po’ in difficoltà. Magari poi ne hai bisogno nel prosieguo della partita. C’era poi da tenere il risultato vivo.
Pausa nel momento gusto? Abbiamo fatto 18 partita in 70 giorni. Non sono state diluite bene. Per due mesi e mezzo abbiamo giocato ogni 3 giorni e fai fatica a recuperare.
Il merito al Sassuolo? Sicuramente, andavano forte. Mi sono passati davanti alla panchina a grande velocità. Sono stati bravi anche nelle chiusure. Hanno un bravo allenatore. È stata una partita difficile.
Nainggolan più basso ultimamente? Ora fa il centrocampista. Fa metri per recuperare palla e per fare squadra. Sta facendo più il centrocampista a tutto campo