Passare il girone, e magari vincerlo pure. La Roma senza freni di Di Francesco, stasera in un Olimpico tornato pieno (previsti 55 mila spettatori), sfida di nuovo il Chelsea di Conte a meno di 15 giorni dalla quasi impresa allo Stanford Bridge. Stavolta con meno paura e molta più consapevolezza rispetto alla vigilia dell’andata. La vittoria sarebbe uno scherzetto dal sapore della dolce rivincita nella notte di Halloween per il tecnico. «Dobbiamo essere più uniti che mai, ci sono tanti motivi per fare bene. La mentalità deve essere la stessa che ho visto in queste ultime partite. Il pareggio di Londra deve essere un punto di partenza, non di arrivo», ha precisato DiFra che non dà indizi sulla formazione. «Posso solo dirvi che giocherà Nainggolan. Non voglio dare vantaggi e voglio tutti pronti. Sì al turnover, ma metterò in campo la formazione migliore per portare a casa un risultato importante».
Una vittoria porterebbe i giallorossi in testa al girone di ferro a due giornate dal termine. Oltre a Emerson, Schick e Karsdorp non sarà della partita Bruno Peres che ha rimediato una lesione muscolare di primo grado. Si tratta del 16° infortunio in due mesi. Un fattore che fa innervosire Di Francesco: «Io non credo nelle casualità. Una lesione all’otturatore non so nemmeno cosa sia. Stiamo lavorando per trovare soluzioni, è un problema interno da risolvere. Nella mia testa ora c’è un solo obiettivo: il Chelsea». Un problema già risolto da Eusebio è quello relativo alla tenuta difensiva. La Roma è la 3° squadra in Europa ad aver subito meno gol, la prima in Italia: “La grande forza di questa squadra è quella di concedere pochissimo agli avversari. Sta lavorando bene l’intero blocco. Mi auguro di prenderne sempre il meno possibile”. Infine un elogio al calcio italiano: «E’ cresciuta la mentalità. Ora si cerca di stare dall’altra parte del campo».
Uno che la mentalità la mangia la colazione è Nainggolan. Il belga dopo aver risposto piccato a un cronista («Mi chiedi se preferivo giocare nel Chelsea? Fai domande senza senso») sprona così: «Dobbiamo migliorare, soprattutto in attacco, perché se vinci sempre 1-0 poi rischi qualcosa. Rispettiamo gli avversari, ma siamo consapevoli dei nostri mezzi».