È arrivato a Boston quando erano da poco passate le 22.30, e in Italia era l’alba, il terzino sinistro tanto voluto da Monchi e Di Francesco. Aleksandar Kolarov oggi diventerà ufficialmente un giocatore della Roma per i prossimi 3 anni: dimenticato il passato nella Lazio, e anche la linea giovane che pure al direttore sportivo e all’allenatore non sarebbe dispiaciuta, una volta capito che la pista Barreca sarebbe stata troppo complicata e dispendiosa, Monchi ha chiuso giovedì notte per il laterale del City, 32 anni a novembre, e tanta voglia di tornare in Italia e a Roma, in particolare.
IL SALUTO DI PEP – A far sapere a tutti che la trattativa era andata a buon fine, ieri mattina, ci aveva pensato Guardiola: «Non mi piace lavorare con chi non vuole rimanere. Kolarov è a un passo dalla Roma — le parole dell’allenatore da Houston, dove il City è in tournée — ed è una grande occasione. La scorsa stagione mi ha aiutato molto, mi ha chiesto di partire e credo che sia la soluzione migliore». Poi, nel pomeriggio, la conferma del club giallorosso: affare chiuso per 5 milioni, giocatore pronto a salutare la sua ex squadra per raggiungere il ritiro della Roma a Boston, dove sosterrà una parte delle visite mediche. Il grosso dei test lo ha già girato il City ai medici romanisti, Kolarov concluderà gli esami e nel pomeriggio si allenerà con i nuovi compagni, tra cui Dzeko, che con lui ha vinto una Premier a Manchester.
ANDATA E RITORNO – Il difensore serbo ha disputato 274 partite in Inghilterra, è pronto a rimettersi in gioco in Italia, la Roma gli affiderà la corsia di sinistra in attesa, a novembre o dicembre, del rientro di Emerson Palmieri, 9 anni in meno, e pronto a crescere con un compagno esperto accanto. Una sorta di operazione Maicon 2.0, con la speranza, neppure troppo nascosta a Trigoria, che Kolarov garantisca un rendimento più continuo di quello del brasiliano, che fece benissimo il primo anno, anche per andare al Mondiale del 2014, e poi si fermò lì. Da non ripetere, invece, l’esperienza di un altro terzino preso dalla Premier, quel Cole che ha un bel ricordo di Roma soltanto perché ci è diventato papà.
RADJA SÌ, MAHREZ FORSE – Kolarov, invece, la Capitale la conosce eccome, e non tutti i romanisti hanno preso benissimo il suo arrivo, causa passato nella Lazio: a lui il compito di far dimenticare i trascorsi, di certo non recenti, visto che se ne è andato nel 2010. Sempre dalla Premier Monchi, che partirà lunedì per gli States, sta cercando di portare in Italia Mahrez: il tecnico del Leicester, Shakespeare, non si è fatto problemi ad ammettere che l’offerta della Roma è «concreta, ma troppo bassa» e per meno di 35 milioni sembra complicato chiudere. Più facile, invece, che per i tifosi arrivi un regalo atteso da tempo: oggi è 22 luglio, la data che molti romanisti riconoscono come quella della fondazione della società (ieri sera raduno sotto la prima sede per i 90 anni), nelle prossime ore, entro il fine settimana o al massimo all’inizio della prossima, Nainggolan e Pallotta ufficializzeranno il rinnovo del centrocampista. Non è tempo di annunci, invece, per Manolas, ma il modo in cui, a favor di telecamera, ha scherzato con il presidente invita a un cauto ottimismo. Anche il suo, di rinnovo, potrebbe non essere una chimera.