Alla fine il problema non stava solo da una parte, perché la Roma ha steccato spesso sia in casa sia in trasferta. Ma il dato delle partite esterne fa impressione se lo si rapporta a quello della passata stagione. La squadra di Di Francesco ha chiuso la scorsa annata (di campionato) lasciando i tre punti fuori casa solo una volta, contro la Juventus. Avendo pure quella sera di dicembre l’occasione seria di portare a casa un pareggio se Szczesny non avesse stoppato Schick sul più bello. I giallorossi hanno conquistato il terzo posto grazie ai successi esterni, dodici, con trenta gol fatti e appena nove incassati. Ricordiamo l’inizio folgorante, dopo la prima di campionato a Bergamo, sono arrivate anche le vittorie con Benevento, Milan, Torino e Fiorentina. Poi i due pareggi con Genoa e Chievo hanno fatto da anticamera alla crisi di dicembre, dove appunto è arrivata la sconfitta dello Stadium. Quella Roma messa maluccio è uscita indenne da San Siro e da Marassi, dove si è giocato il recupero della terza di campionato, spostata preventivamente per il mal tempo. Nel girone di ritorno va ricordata l’impresa di Napoli e la piccola caduta di Bologna (1-1), tappa precedente alla sfida di Barcellona in Champions. Nel finale sempre fuori casa sono arrivate le vittorie per mantenere il terzo posto: Udine, Spal, Crotone e via via con tutte le squadre di piccola taglia, compreso Cagliari, che domani la Roma dovrà riaffrontare. La giostra è cambiata, quest’anno la Roma fuori casa assume le sembianze di un coniglietto spaventato. Fragile, insicura. Inconsistente nei risultati. Bologna e Udine le due sconfitte più fragorose, con squadre che nei rispettivi momenti stavano nettamente peggio della Roma.
SODDISFAZIONI – Le uniche due soddisfazioni arrivano da Torino, prima giornata di campionato (successo sofferto e ottenuto con una rete nel finale di Dzeko) e Empoli (anche qui, pari sempre alla portata dei toscani, ma partita decisa da una zuccata di Nzonzi). Dalla sera del Castellani sono passati due mesi (6 ottobre) e la vittoria in trasferta è diventata una chimera. Cagliari può essere l’occasione per tornare al successo, perché fino alla ripresa del campionato post Natale la Roma farà due viaggi lontano dall’Olimpico, uno allo Stadium e l’altro all Tardini di Parma. Da conservare, fino a ora, il prezioso e tribolato pareggio a Napoli, un po’ meno quello contro la Fiorentina (polemica per il rigore concesso ai viola), ma da dimenticare le cadute contro Bologna e Udinese. La sconfitta di Milano, la seconda trasferta di campionato, è arrivata in extremis, quando il pari sembrava in mano alla Roma. Un po’ come è arrivato il pareggio del Napoli. La Roma non meritava di perdere a San Siro e non meritava di vincere al San Paolo. Ora è là, a inseguire. Non più corsara.