L’annuncio lo ha dato Luciano Spalletti, nella conferenza stampa della vigilia. «Totti gioca». Il capitano guida la Roma in Europa e insegue il gol contro il Villarreal. In questa stagione ha segnato solo su rigore (due in campionato, uno in Coppa Italia) e in Europa non segna all’Olimpico su azione dalla stagione 2009-2010 (Roma-Kosice 7-1, tripletta). Gli ultimi gol in campo internazionale risalgono però alla stagione 2014-2015, in Champions League, in quel caso in trasferta, contro Manchester City e Cska Mosca.
QUANTI RECORD – Se decidesse di smettere, questa potrebbe essere una delle sue ultime partite da titolare. Ed è la sesta da titolare, la quarta in Europa. Totti insegue altri record. Con 101 presenze nelle competizioni europee e 38 gol (17 in Champions e 21 in Coppa Uefa/Europa League) è in testa alle due classifiche nella storia della Roma. In fatto di presenze lo segue a distanza De Rossi, che è arrivato a quota 81, un record difficile da raggiungere. Totti in Europa League è già protagonista. Ha firmato cinque assist con sole quattro partite giocate. Due ne fece nella gara in casa contro l’Austria Vienna, ma non bastarono per vincere quella partita, nella quale la Roma subì la rimonta nel finale degli ospiti e finì 3-3. Meglio di lui ha fatto solo Dockal, dello Sparta Praga, con cinque assist. Se segna contro il Villarreal diventerà anche il più anziano marcatore dell’Europa League, dopo esserlo già della Champions, con la rete realizzata contro il Cska Mosca (seconda in quella edizione, dopo quella al Manchester City) a 38 anni a 59 giorni, scavalcando un altro campione di longevità, Ryan Giggs.
Dopo aver tagliato il traguardo delle 100 partite in Europa l’Uefa lo ha celebrato con un’immagine stilizzata che lo ritrae nelle vesti di un gladiatore su Instagram con una dedica: «Bravo gladiator Francesco Totti». Totti però è lontano dalla vetta della speciale classifica del maggior numero di presenze nelle competizioni Uefa per club, che vede al primo posto con 174 partite l’ex milanista Paolo Maldini, seguito con 173 da Xavi (Barcellona) e Iker Casillas (Real Madrid, Porto), Seedorf 163 e Raul 161. Non ha partecipato per alcune stagioni alle competizioni internazionali e la sua storia europea non è stata tutta rose e fiori.
Tutto cominciò il 12 settembre 1995, trentaduesimi di finale di Coppa UEFA contro il Neuchatel: Francesco allora ancora minorenne, subentrò a Balbo all’84’. Dopo un mese (il 17 ottobre), il primo gol contro i belgi dell’Aalst. Poi tante imprese: le reti al Bernabeu, il 3-0 al Barcellona all’Olimpico nel 2002, la vittoria a Lione nel 2007, il gol a 38 anni col City del 2014, fino ad aver tagliato il traguardo delle cento presenze. Ci sono state però anche cocenti delusioni. Da giovanissimo il 3-1 inutile allo Slavia Praga nel 1996, l’arbitraggio di Van der Ende contro l’Atletico Madrid nel ’99 che decretò l’uscita della Roma dai quarti di Coppa Uefa, il 7-1 all’Old Trafford e quei maledetti rigori contro l’Arsenal negli ottavi di Champions del 2009.
CAPIRE IL FUTURO – Totti stasera giocherà da falso nueve perché riposerà Dzeko. E’ molto motivato, sta bene fisicamente, ci tiene a fare bella figura all’Olimpico davanti alla moglie Ilary e i figli Cristian e Chanel che saranno in tribuna. Francesco deciderà il suo futuro entro marzo, cercando di capire due cose fondamentali: 1) quali prospettive avrebbe da calciatore, se continuasse per un’altra stagione; 2) quali saranno le competenze del suo ruolo da dirigente. Intanto continua a non scartare anche l’ipotesi di un ruolo di spicco in futuro nella Federazione. Con Spalletti non c’è stato bisogno di chiarimenti dopo le dichiarazioni di domenica sera. Totti continua a lavorare senza creare problemi.