(…) L’allenatore giallorosso non più tardi di una settimana fa ha ammesso: «Ho allenato tante squadre, ma a me brillano gli occhi soltanto per due: la Roma e il Cagliari. Nel cuore ho queste». (…)
Così, se Roma è la città che il destino generosamente ha dato in sorte a Ranieri al momento della nascita, Cagliari è quella che lo ha scelto e adottato. […] Il matrimonio, iniziato in Serie C1 nel 1988 si stava concludendo gioiosamente nel 1991 in Serie A, con un bilancio di due promozioni consecutive (con vittoria della Coppa Italia di Serie C) e una salvezza nel massimo campionato. (…)
Il giorno che annunciò il suo addio, Ranieri sembrava non stesse salutando solo Cagliari ma il tramonto della sua seconda giovinezza, dopo che la prima si era consumata nella carriera da calciatore. «Ringrazio la famiglia Orrù e il d.s Longo – aveva detto – che hanno avuto il coraggio di puntare su di me dopo che ero retrocesso con la Puteolana», diceva compunto. (…)
«La mia fortuna è stata il Cagliari – ha infatti ammesso nel dicembre scorso –. Il triplo salto alla C alla A rappresentò la svolta della mia carriera. Cagliari mi emoziona ancora perché fu il mio trampolino di lancio: non ci sarebbe stata Leicester senza Cagliari». (…)
Sarà per questo che a Trigoria sussurrano come Ranieri in questi giorni sia più nervoso. Ieri tra l’altro ha voluto parlare alla squadra chiarendo questi concetti: «Adesso dobbiamo mettercela tutta. Agguantare la zona Champions è possibile. Il nostro obiettivo ora è vincerle tutte. Dobbiamo crederci». (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport