La scorsa estate, poco prima dell’inizio di Euro 2016 ti sei infortunato al legamento crociato. Cosa hai pensato in quel momento?
“L’Europeo in Francia sarebbe stato il mio primo grande torneo a cui avrei partecipato,è stata una grande amarezza doverlo saltare.
Eri costretto a guardare le partite dal divano… “Non ero nemmeno a casa a Roma, ma con Klaus Eder, il nostro fisioterapista della nazionale. Ero a Regensburg in riabilitazione. Da li vedevo le partite dei miei compagni”.
Dopo soli 141 giorni dall’infortunio sei tornato in campo con la Roma. Come hai fatto a recuperare così in fretta? “Il recupero è stato difficile, vedevo i miei compagni di squadra scendere in campo mentre io invece dovevo lavorare per ore e ore in palestra”.
Giochi in Italia dal 2015. Quali sono le maggiori differenze tra la Serie A e la Bundesliga? “Se parliamo di tattica, in Italia sono dei maestri, a Trigoria passiamo fino a un’ora e mezza ad analizzare video e in campo ci alleniamo per più di un’ora al giorno sulla tattica”.
Pensi di tornare un giorno in Germania? “Sono cresciuto a Berlino e, chissà, magari un giorno potrei anche tornare a giocare in Bundesliga. Ma adesso sono molto contento di stare alla Roma”.
Com’è il tuo rapporto con Francesco Totti? A Roma è considerato una leggenda… “È diventato normale sedermi al tavolo con lui, adesso ci parliamo anche in italiano. Ma a volte lo guardo e penso ‘Wow, è Francesco Totti ed è seduto di fronte a me’. È qualcosa che mi succede spesso”.
Come ti trovi a Roma? “Roma è bellissima e il cibo è eccezionale. Certo, a volte vorrei un po’ più di privacy…”
Cosa intendi? “I tifosi italiani sono più estremi rispetto a quelli tedeschi, sono più appassionati e gli umori cambiano anche in fretta, un giorno ti amano e dopo una sconfitta non più”.
Purtroppo durante l’ultimo derby di marzo ci sono stati dei cori razzisti per te da parte dei tifosi laziali… “È un peccato che succedano ancora queste cose nel 2017, ma sarei stato uno stupido a reagire e a stare al loro gioco”.
Avevi mai vissuto nulla di simile nei derby in Germania? “No, non mi era mai successo niente di simile in Germania”.
Durante la tua infanzia hai dovuto lottare contro il razzismo? “No,Berlino è una città multiculturale, da bambino non ho mai dovuto affrontare episodi del genere. Sono cresciuto con le persone di tutte le provenienze: tedeschi, arabi, colorati, asiatici e ci siamo sempre rispettati”.
La tua famiglia è dalla Sierra Leone. Ci sei mai stato? “Si, durante la pausa invernale sono stato per lala prima volta in Sierra Leone ed è stato importante per me, soprattutto dopo il brutto infortunio che avevo avuto, per svuotare la testa. Il Sierra Leone mi ha dato lo slancio per la seconda parte di stagione ed è pazzesco vedere quanto amore ha quella gente. Sono rimasto senza parole”.