“Quando è esploso nell’ultimo anno a Palermo è salito moltissimo di prezzo e non potevo permettermi di portarlo alla Roma, anche se ero molto infatuato del giocatore. A Vazquez ho pensato più di una volta, ma nell’organico della Roma c’erano già giocatori che andavano protetti in quel ruolo e non sono andato a fondo alla questione. Sono giocatori che hanno fatto la storia recente del Palermo. Quando la gente pensa a Zamparini deve pensare anche a queste cose”.
Emerson Palmieri? “È l’esempio perfetto per spiegare come a volte la fortuna cambi radicalmente le sorti di un calciatore o di una squadra. Io l’avevo visto giocare mezza volta nel Palermo, mi è piaciuto nel modo di muoversi e, avendolo offerto il suo agente a condizioni molto buone, ho deciso di prenderlo. Ha fatto i primi mesi a Palermo in cui veniva denigrato da tutti, oggi è fondamentale nella testa di Spalletti, anche se ha tanta strada da fare essendo un ragazzo del ’94, ma è molto forte. È uno di quei giocatori che nel Palermo non ha avuto molta fortuna, così come nel Palermo di oggi non hanno fortuna molti altri calciatori. Lo stesso Emerson, uno serio e volitivo, veniva tacciato di non avere personalità. Lo stesso discorso che viene fatto oggi su Quaison. Oggi gioca nella squadra seconda in classifica, si sta battendo con avversari di grande livello con naturalezza e positività. Laazar sembrava più appariscente sul piano tecnico ma meno completo nelle due fasi? Non credo, perché meglio di Emerson, sul piano balistico e tecnico, fatico a immaginare un terzino”.