Trumpland –
Il presidente Pallotta bacchetta chi non dà spazio nella Roma al prodotto locale: “Abbiamo sbagliato sul mercato, dovevamo tenere i nostri giovani“, dice. E aggiunge: “Fandonie dalla stampa, ha ragione Trump“. Per completare il pensiero, non gli resta che costruire un muro al confine con Formello.
L’arte di vincere – Ma il presidente, come il mitico Billy Bean del film, sa di avere in tasca la ricetta vincente, anche per la sua Roma: “Salah contro il Napoli è stato inserito troppo tardi“. Ha ragione: mancava poco alla fine del nono inning e Dzeko era troppo solo in terza base.
Io sono leggenda – La Roma riceve a Trigoria la leggenda Nba degli anni ’80, il gigante Abdul-Jabbar, e gli offre la maglia giallorossa numero 33. Un regalo? Macché: vista la rosa cortissima, ha voluto regalare a Spalletti un nuovo vice-Dzeko.
Indovina chi (non) viene in curva – Lucidissimo il neo questore di Roma, Guido Marino, che parlando delle barriere nelle curve dell’Olimpico sentenzia sicuro: “Le leveremo sei chi è in curva si comporterà in modo corretto“. Da oggi la pressione è tutta su steward e seggiolini.
Lupi per Agnelli – Il Palermo sfodera contro la lupa il presidente-Iena. De Laurentiis ci provò con la maschera da leone e i laziali con l’aquila Olympia, a Bergamo tirarono fuori persino un carrarmato. Insomma, fanno tutti i predatori, poi però continuano a far festa gli Agnelli.