Lassù qualcuno ci ama. Segna Manolas e guarda il cielo, segna De Rossi e gli occhi gli si fanno gonfi. Curioso che nella vittoria della Roma sul Toro ci sia la firma di un compagno di reparto di Astori e di un suo compagno in nazionale. Non diluirà il dolore, ma sono forse le firme migliori per ricordare un ragazzo che, ovunque è andato, ha lasciato un segno. Indelebile.
NON HO L’ETA’ – Dimenticando il sacro e tornando la profano, a dar retta alle cronache recenti la Roma segue sul mercato profili di ragazzi verdissimi: il 19enne portiere Lafont, il diciottenne Kluivert, il 23enne Cristante. Poi però per risolvere le partite le serve ancora il 34enne Daniele, dopo che il 32enne Dzeko l’aveva esaltata col Napoli. Non vi pare di sentir canticchiare Gigliola Cinquetti?
TU, IO E ITURBE – E certo una nota negativa nella vittoria col Torino c’è stata: Patrik Shick. E così dopo la serata di venerdì c’è chi ha trasformato il ceco in attesa di esplosione in un alter-ego del bidone per eccellenza: Iturbe. E visto l’effetto che ha fatto al suo compagno turco l’appellativo di “ItUnder”, è probabile che l’analogia l’abbia suggerita lo stesso Schick.
IL MIO TEODOOOORO – E invece il futuro poteva cambiare nome. L’agente di tale Teodorczyk, centravanti di 26 anni con 9 gol appena in Belgio, annuncia: “Se Dzeko fosse andato al Chelsea lui sarebbe della Roma”. Ce lo vedete Monchi, versione Gollum del Signore degli Anelli, a fregasi le mani per il suo Teodoro?