Campionato nuovo, ma con il vecchio Var. Doveva essere la novità della stagione di Serie A: invece alle 18 del 24 agosto, per il calcio d’inizio della prima partita della prima giornata, la control room per il Var a Coverciano, la cosiddetta “Sala unica”, non sarà ancora pronta. E nemmeno la settimana dopo o quella dopo ancora. Ci vorra un po’ di pazienza: appuntamento per la fine del girone di ritorno, nella migliore delle ipotesi. Duemila metri quadrati sotto l’auditorium del centro tecnico della Nazionale in cui confluiranno tutte le immagini dei campi di serie A e quattro Var saranno al lavoro insieme: un modo per replicare in Italia il modello apprezzato dalla Fifa ai Mondiali 2018. Fino a ieri, ogni campo aveva la propria centrale del Var: il risultato era che ogni situazione veniva valutata singolarmente. Così si garantirà una vision complessiva e più uniforme. A marzo l’Associazione italiana arbitri ne diede l’annuncio trionfale, ma il progetto — gestito non dall’Aia ma dalla Figc — dovrà aspettare prima di essere attuato.
Un “ritardo” che ha tanti genitori: intanto una questione di tempi. Lo spazio interrato in cui è stata pensata la sala necessita dei controlli di stabilità, di cui è responsabile il Comune di Firenze: test che hanno bisogno di tempi tecnici per poter dare risposte. In più bisogna cablare la struttura con tutti i campi di Serie A: un’opera che è necessario mettere a gara (in realtà un semplice confronto concorrenziale) tra i vari fornitori, in realtà non più di un paio, della tecnologia: inevitabile che Hawk Eye, attuale fornitore anche della goal line technology, sia strafavorito. Un passaggio che divora altro tempo. E già così si sarebbe finiti oltre l’inizio del campionato.
A quel punto la Figc ha optato per un’estensione del progetto originario: non più soltanto la control room del Var. Ma annesso, un piccolo auditorium supplementare in cui ospitare persone e spiegare il lavoro che viene svolto all’interno della Sala Unica. Così magari si potrà dar corpo all’idea del presidente degli arbitri Nicchi di «vedere una partita importante insieme ai due presidenti delle squadre in campo». In più il nuovo progetto prevede anche di spostare all’interno di questo spazio il simulatore su cui già da mesi si “allenano” a intervenire come video arbitri tanti direttori di gara provenienti da tutto il mondo.
Il rendering sarà mostrato per la prima volta il 23 agosto durante la presentazione del nuovo anno arbitrale a Coverciano. Soltanto a settembre verranno appaltati i lavori, che dovrebbero iniziare in quel mese. In più sarà necessario un periodo di test almeno fino all’inizio del girone di ritorno, forse oltre, per non correre il rischio di ritrovarsi a giocare una gara importantissima — il calendario prevede scontri diretti come Napoli-Juve o Roma-Lazio già il 26 gennaio — con una tecnologia zoppicante, poco collaudata o addirittura difettosa. Certo, si è fatto tardi rispetto all’idea di “partire col progetto dalla stagione 2019-20”, come auspicava l’Aia. Gli unici pronti, in effetti, sono proprio gli arbitri.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci