(PREMIUM) “Diciamo che questi due momenti, dopo il gol e dopo essere passati in vantaggio, non abbiamo dimostrato maturità nella gestione, abbiamo sofferto nel primo tempo il ritmo della Sampdoria, hanno giocato meglio, ci hanno aggredito alti. Non abbiamo avuto la qualità per interrompere la loro pressione, dovevamo trovare quei buchi nelle loro azioni ma c’è mancata qualità. Nella ripresa penso che sia stato differente, abbiamo pressato alti e tenuto palla, avevamo la partita in pugno poi Nainggolan non ha sfruttato una buona chance. In 3′ poi ci siamo ribaltare il risultato, siamo stati colti di sorpresa”.
Problema di testa? “In quel momento lì, cioè quando abbiamo preso il secondo gol, non siamo stati sveltissimi nella lettura delle situazioni, loro si sono creati l’opportunità per tornare in vantaggio”.
Gli episodi della punizione e del rigore? “Ho già visto tutto negli spogliatoi, non è fallo anzi il fallo è dell’attaccante che si mette davanti a Rüdiger per prendere il fallo, Rüdiger non va a tentare di fare fallo”.
Il rigore su Dzeko? “L’abbiamo vista bene dentro gli spogliatoi, avete visto bene…”.
Errori nei passaggi? “La palla sopra va messa dopo un fraseggio, dopo due passaggi dove poi diventa facile trovare i quinti di fascia, se si punta il difensore centrale diventa difficile, ci vuole un po’ d’intuizione, di conoscenza. Non siamo stati bravi anche perché loro attaccavano in maniera aggressiva e non abbiamo fatto quei due spostamenti iniziali che ti permettono di trovare il vuoto”.
Vermaelen? “Proprio perché si doveva far giocare la palla, volevo far giocare uno con il piede giusto e non Rüdiger e Manolas con il piede contrario. Ho fatto giocare Vermaelen, non uno qualsiasi…”.
(SKY) Il rigore non dato nel finale… Vuole partire da qui? “Si può partire da dove volete. Partiamo da lì? Sì, Dzeko non è in fuorigioco. È una lettura facile, La Rocca si è distratto un attimo e ha interpretato male questa situazione. L’arbitro stava per dare rigore, però lui glielo annulla perché lo fa un attimo in ritardo. È rigore, questo episodio un po’ ci disturbo. È un episodio di lettura facilissima per i nostri guardalinee”.
Cosa è mancato nella gestione del risultato? “E’ mancata un po’ di maturità. Nel primo tempo siamo stati un po’ in difficoltà, loro pressavano forte. Non riuscivamo a trovare la velocità per uscire dal loro pressing e ci hanno creato difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo ripreso in mano la partita. In quei 3 minuti in cui abbiamo preso 3 gol siamo stati poco bravi a leggere questo batti e ribatti”.
Oggi sono arrivate 3 reti. C’è qualcosa da rivedere? “Sì, però la linea difensiva non è che ci sia comportata malissimo. Loro tenendo tutta questa densità in mezzo al campo, o il centrocampista o il trequartista attacca sempre la profondità. In qualche lettura siamo stati un po’ lenti, però non abbiamo pagato le conseguenze in queste giocate che sono fatte di qualità. Abbiamo preso gol su due palloni, quella respinta e quella punizione dove non c’è da incolpare la linea difensiva. Nel primo sì, ci siamo fatti saltare, ma il resto erano situazioni che non riguardavano solo il reparto”.
Ho visto difficoltà fisica nella tua squadra… “Difficoltà nell’intensità, non fisica. Loro hanno portato questa pressione continua, c’era da mandare a vuoto questo primo attacco con due fraseggi corti. Mancandoci questo fraseggio corto, ne hanno tratto vantaggio, un vantaggio che rimane nel primo tempo perché nel secondo tempo la squadra ha fatto molto bene, ha fatto la partita. Tolti quei 3 minuti in cui abbiamo preso questo gol sulla ribattuta e l’altro su punizione di Muriel che ha tirato quel missile che è stato deviato. Ci sono questi due episodi che determinano il risultato, ma la squadra complessivamente aveva fatto bene nel secondo tempo. La differenza la fanno i 2 gol”.
In Coppa Italia avete vinto, ma in campionato è diverso. Avete pensato per un attimo che fosse facile? “Sì, qualche cosa al di sotto quello che potevamo fare come ritmi si è visto. Non siamo stati veloci nelle letture. È dipeso soprattutto da quella che era la pressione forsennato, questo continuo rientrare sottopalla e nella zona della palla”.
Saresti contento se non fosse ceduto Paredes e se fosse bloccato Kessie per giugno? “No no, io devo pensare a questo campionato. Anche in conferenza ieri si è parlato solo di cose che riguardano il mercato. Io la squadra ce l’ho forte e bisogna fare risultato. Chi arriverà e che Roma sarà nel prossimo campionato? Il momento è ora, la possibilità di far bene ce l’abbiamo in queste partite qui. Bisogna stare dentro con la testa a quelle che sono le cose nostre”.
(ROMA TV) “Fa parte tutto di questa partita, nel primo tempo ritmi alti, non siamo riusciti a sbrogliarci da questa pressione continua, nel secondo tempo siamo entrati dentro meglio, più pronti, abbiamo fatto girare palla, abbiamo creato situazioni importanti, siamo passati giustamente in vantaggio. Poi ci sono quelle 2-3 respinte al limite dell’area, non siamo stati così bravi nella lettura delle palle di nessuno che erano state respinte un paio o tre volte. E poi la punizione. Non è fallo, ma è stato fischiato, addirittura è l’attaccante che si butta addosso al difensore per non fargli prendere palla. È cambiato solo l’avversario, che ha fatto bene nei tre davanti e nei centrocampisti, sono andati a crearci difficoltà”.
Distanze tra reparti? “L’avevamo preparata che ci doveva stare uno dei due mediani, se una squadra gioca bene palla a terra ed entra con un difensore si vedono delle posizioni e devi reggere l’uno contro uno. È una lettura costante dentro uno sviluppo del gioco. Va fatto, punto. È sempre la squadra, la difesa è stata messa sotto pressione perché non si gioca palla, quando si riconquistava e si riperdeva di continuo anziché farla girare e aprire, loro hanno sfruttato i metri per saltarti addosso. Tutta la disponibilità di corsa l’hanno usata per creare problemi, se dei 12 km che un calciatore può fare ne fai usare di più per far rincorrere puoi fare meglio”.
Spogliatoio? “Tutti distrutti, dovevamo far bene per continuare a mantenere una classifica importante o creare delle insidie, diventa un vantaggio per quelli che ci inseguono, a noi ci dispiace perché potevamo fare di più”.