Il Santos sta pensando a Bruno Peres. L’idea è nata mentre il club paulista stava definendo l’operazione Dodò che ieri è stata ultimata: l’esterno della Sampdoria sarà oggi in Brasile, l’affare è stato concluso con la formula del prestito con diritto di riscatto no a dicembre prossimo. Bruno Peres ha già vestito la maglia del Santos, per due stagioni, tra il 2012 e il 2014, prima che il Torino lo portasse in Italia: 38 partite e 3 gol, il suo score. E da lì, la serie A. Il mercato in Brasile sarà aperto no ai primi di aprile e in questo momento si stanno giocando i campionati statali. Il Santos si sta mostrando molto attivo nella campagna trasferimenti e in Italia alla fine di gennaio (esattamente il 25) ha già prelevato Gabriel Barbosa, meglio noto come Gabigol, un clamoroso investimento che l’Inter fece alla fine della sessione di mercato estiva nel 2016 e che non ha mai reso quanto sperato, no ad arrivare a questa scelta di rivederlo, ma in prestito, al club da cui era stato preso. Di mezzo anche sei mesi fallimentari al Benfica.
L’IDEA – Ma torniamo a Bruno Peres e all’idea del Santos di riprenderlo. La scintilla è scoccata qualche giorno fa: non sembra casuale, nella ricostruzione dei fatti, un viaggio a San Paolo dell’intermediario italiano Stefano Antonelli che attraverso la sua Footbal Service, segue anche l’esterno destro brasiliano in Italia. Si è creato il contatto, è stata fatta pervenire una chiara manifestazione di interesse a ragionare su una operazione in prestito con diritto di riscatto che consentisse alla Roma di alleggerire almeno l’ingaggio di un calciatore la cui immagine oggi sarebbe tutta da ricostruire, soprattutto dopo il recente incidente notturno in cui ha distrutto la sua autovettura ed è stato trovato con un tasso alcolemico elevato.
LE PARTI – La proposta del Santos è stata immediatamente girata sul tavolo di Bernardo Silva, lo storico manager brasiliano di Peres. La Roma sembrerebbe molto ben disposta ad ascoltare, ragionevolmente più per questioni ambientali, anche se è vero che senza Peres a destra in difesa la squadra diventerebbe ancora più corta e le alternative a Florenzi sarebbero tutte adattate o forzate (Juan Jesus, Manolas), a parte una scelta coraggiosa ma per niente da scartare come alternativa, il Millennials Devid Eugene Bouah, Nazionale Under 17, romano, che Di Francesco ha già portato in panchina e che ha 16 anni. Il più perplesso resta proprio Bruno Peres, animato da grande orgoglio e dalla voglia di dimostrare ai tifosi della Roma che si è rimesso in riga. E così Bernardo Silva da ieri sera è arrivato in Italia dove si fermerà un paio di giorni: ieri sera era al San Paolo a vedere il Lipsia di suo figlio Bernardo, oggi a Roma parlerà con Bruno Peres, probabilmente si confronterà con Monchi, per capire se davvero bisogna dire al Santos di andare a cercare altrove. Non solo: in Brasile quella del Santos potrebbe non essere l’unica richiesta riferita a Bruno Peres. E anche questo potrebbe emergere oggi.
VECCHIA IDEA – Nel frattempo dalla Spagna torna a rimbalzare la candidatura di Nacho, il difensore centrale del Real Madrid, per giugno. L’accostamento tra Nacho e la Roma è datato, appartiene almeno ad un anno fa. Monchi lo conosce, lo apprezza e anche nella scorsa estate era riemersa la sua candidatura. Il contratto del difensore scadrà nel 2020. Ma giugno è lontano: e saranno le uscite a dettare il piano acquisti.