«Io sono Schick». Guai a fare paragoni, che si parli di Totti oppure di Dybala. Diviso tra una base di umiltà e la voglia di non esser subito schiacciato da accostamenti ingombranti e a forte rischio soffocamento, Schick quasi pretende che lo si giudichi senza preconcetti. E poco importa che sia, con i 42 milioni complessivi che finiranno nelle casse della Sampdoria, il giocatore più pagato della storia romanista. «Io sono qui per giocare a calcio, questi discorsi non mi riguardano – spiega l’attaccante –non mi preoccupo di quanto sono costato, sono felice di essere qui. Dybala è un top player di classe mondiale, ma sono diverso da lui. Sul prendere la maglia numero dieci di Totti, dico che lui è unico, nessuno lo uguaglierà mai. Io sono Schick» e sorride, tra il timido e l’orgoglioso, rivendicando il fatto che indosserà la 14, come a Genova «perché è il mio numero fortunato».
E poi racconta perché alla fine ha scelto la Roma. «Quello che è successo con la Juve appartiene al passato, non voglio tornarci, è il calcio, non sono deluso, sono contento di essere qui oggi. Perché la Roma? Non c’è differenza tra Juventus e Roma, sono due grandi club e con grandi ambizioni. E poi ho sempre nutrito simpatia per i giallorossi». Domani sera, in occasione dell’amichevole contro la Chapecoense, Schick farà il suo esordio, per una serata che verrà quindi ricordata anche per la sua presentazione con la nuova maglia. Di Francesco ha cominciato a lavorare tatticamente col ragazzo preso per sostituire la pesante cessione cessione di Salah, ma tanto si discute del ruolo che poi concretamente farà in campo. «In Nazionale ho fatto sempre la punta centrale, è il ruolo che prediligo. Ma non ho problemi a giocare a destra, posso rientrare sul piede sinistro, accentrarmi e quindi muovermi sulla destra». Con l’arrivo di Schick, il mercato della Roma è chiuso. «È l’ultima presentazione per questa sessione – rivela subito Monchi, accanto all’attaccante ceco – non ci saranno altri arrivi. Quella di Schick è una delle operazioni che mi lascia più soddisfatto ed orgoglioso: è un giocatore magnifico».
Domani sera, contro la Chapecoense, allo stadio Olimpico, sarà festa per Schick ma anche per il ritorno in campo di Florenzi. «Sarà per me una doppia emozione – ammette Alessandro alla radio ufficiale della Roma – non ho ansia, ma tanta voglia. Aspetto questo momento da dieci mesi. E sono contento per Schick,un grande calciatore, un futuro campione, un valore aggiunto a una rosa già competitiva”. Ha intanto cominciato a lavorare in gruppo, per la prima volta dal suo arrivo a Roma, Karsdorp, vicino al rientro.