Uno fa il capitano per la prima volta e si è guadagnato i gradi a suon di gol, l’altro ha dato ragione a Ranieri che ne parla con entusiasmo. El Shaarawy e Schick sono i protagonisti sul campo della prima vittoria di questa nuova Roma “testaccina”, una rete a testa per superare paure, infortuni, squalifiche e continuare a sperare di riacciuffare il quarto posto. «Era un successo che contava a prescindere dalla sofferenza e dalla fatica fatta – racconta il Faraone a fine match – l’abbiamo vinta con le unghie e con i denti e siamo contenti della tenacia avuta, è quello che ci ha chiesto il mister, di essere cattivi». Parla col sollievo dopo il 2-2 annullato giustamente al video da un arbitro non all’altezza. Roma salvata dal Var dopo che in Champions si sono ricordati di usarlo solo a favore del Porto.
«Va sfruttato – prosegue l’attaccante – per fortuna stavolta l’hanno utilizzato bene. Ci portiamo a casa i tre punti, importanti per la classifica e le prossime partite. Abbiamo cambiato siste-ma di gioco ma ci siamo adattati, quindi siamo soddisfatti. Ora ci prendiamo la vittoria e poi in settimana cercheremo di analizzare tutto per fare meglio». Trascinatore di una squadra alla disperata ricerca di serenità e continuità, El Shaarawy è uno dei pochi dal rendimento sotto la sufficienza in una stagione al di sotto delle attese: ieri il nono gol per lui, tutti segnati in campionato. «È stata una rete importante per me, per la continuità che sto avendo e soprattutto per la squadra. Dopo tre anni qua mi sento diverso e importante, ma la fascia di capitano l’ho presa solo in prestito: è stato un onore indossarla. Dispiace per l’espulsione di Florenzi, si era tolto su quel fallo, ora non deve abbattersi e reagire così come hanno fatto tanti ragazzi che non hanno vissuto un bel periodo. Stavolta non è neanche colpa sua».
In Champions a Oporto El Shaarawy non ha potuto giocare neppure un minuto visto che Di Francesco lo ha tenuto in panchina per tutti i 120′, tra cambi forzati e la scelta di puntare su Schick. Era stata una mossa giusta, visto che il ceco si era guadagnato un rigore ignorato da arbitro e Var. Una parziale ricompensa è arrivata ieri, con Patrik a segnare il gol vittoria, il quinto in una stagione dove continua a segnare solo all’Olimpico al contrario di Dzeko. Ora Ranieri vorrebbe farli giocare insieme, «vediamo – è il commento di Schick – abbiamo ancora diversi giorni per prepararci alla Spal, ogni attaccante fa meglio quando gioca con un altro e non è da solo. Penso che possa essere un vantaggio anche per Edin». Il tecnico lo ha motivato come meglio non poteva, Schick ha risposto presente. «Il mister – racconta – mi ha detto che devo fare vedere la cattiveria e la mentalità. In questa partita tutti siamo andati in campo con l’intenzione di aiutarci quando qualcuno sbaglia. Forse non è stata una gara bellissima ma i tre punti sono importanti. Io faccio l’attaccante e sono felice di aver segnato. Alla fine ho avuto i crampi e ho avuto paura di essermi fatto male di nuovo. Quando sono uscito ero quasi morto». Come tutta la Roma, stremata ma felice per una sera.