Habemus Petrachi. «L’AS Roma è lieta di annunciare che Gianluca Petrachi assumerà la carica di ds del Club a partire dal 1 luglio 2019» fino al 2022, così ieri, la Roma. «Comincia un’avventura ambiziosa e stimolante. Conosco bene le aspettative di un club e di una piazza così importanti», così, Gianluca, sempre ieri.
Petrachi è il quarto direttore sportivo della Roma americana, arriva dopo Sabatini, Monchi e Massara, quest’ultimo presente spesso senza aver mai avuto pieni poteri. Quindi, diciamo che Petrachi è il terzo ds operativo. Diverso da Sabatini, diverso da Monchi. Un animale da campo, lo definiscono a Torino, casa sua per dieci anni (arrivava dal Pisa) e li, per venire alla Roma, ha pure dovuto lasciare circa 100 mila euro.
IL PASSATO – Ha lavorato all’ombra di Foschi, è stato per un bel po’ a braccetto con Ventura (e il vice Sullo) e Cairo, con loro ha potuto mettere in piedi operazioni di rilievo, come Immobile, Cerci, Belotti (con Ventura si litigano la paternità dell’operazione), Peres, Maksimovic, Zappacosta, Glik, D’Ambrosio, Darmian, per citarne qualcuno, e altri pure dopo come Baselli, Rincon (uno dei suoi preferiti) e Nkoulou. A Torino gli rimproverano acquisti come Iturbe, Sadiq, Masiello, Barreto, Ajeti, Larrondo, Dolly Menga etc etc. E’ la vita di un ds, a volte ci prendi, altre zero.
Non ama sostare davanti alle telecamere, lo descrivono come un uomo leale, schivo, distante, uno che non ama parlare. A Roma, magari, dovrà cambiare abitudini: qui non c’è un acquisto che non venga presentato dal ds e non c’è un cronista che non avrà il telefono di Petrachi. Il carattere da uomo del sud lo ritroviamo nella vita privata: figlio di Bruno, indimenticato menestrello del folk e chi conosce bene Gianluca lo racconta come un abile cantante e ballerino. Buon sangue, insomma. Anche lui, come Monchi, e un po’ meno rispetto a Sabatini, dovrà cominciare il lavoro vendendo.
Il suo obiettivo principale era portare a Roma il suo amico Conte, ricomincerà da Fonseca. Pure lui avrà a che fare con la presenza costante di Baldini, con cui nel tempo si sono confrontati-scontrati gli stessi Sabatini, Monchi e pure Massara. Questo è il nodo, il punto di svolta della sua missione, che sarà la solita: abbassare i costi, fare plusvalenze, mettere in ordine il bilancio e rinforzare la squadra. Qui ha fallito l’unico ds che aveva qualche trofeo sulle spalle, quindi il fatto che Petrachi non ne abbia, sposta poco. Sarà un lavoro duro. In bocca al lupo prima di tutto.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni