Che le partite si vincano o si perdano in base alla presenza o meno degli ultrà è un luogo comune che questa stessa Roma ha smentito. Che il derby del 30 aprile 2017 sarà ricordato anche per il comportamento della curva Sud, invece, non è smentibile. Cronistoria: sabato sera alcuni ultrà, nello specifico il gruppo Roma, annunciano che avrebbero assistito al derby senza tifare. C’era una volta il problema della barriere. Ora, invece, la protesta è contro gli ultimi Daspo e le recenti misure cautelari subite da alcuni esponenti del tifo. «Hanno creato dei mostri, allora vi diciamo che lo siamo tutti – si legge in un comunicato –. Per rispetto non canteremo e non porteremo bandiere».
Così va, in effetti, all’Olimpico. La parte bassa della Sud assiste in silenzio alla vittoria della Lazio. Gli unici cori vengono intonati solo per urlare «diffidati con noi». Non tutti, però, sono legittimamente della stessa opinione. C’è chi prova a cantare, in particolare dalla parte alta del settore e dal lato Monte Mario (gli ex Distinti), e pure in qualche caso dalla tribuna Tevere. «Zitti, zitti», replicano dal basso della curva. La situazione si fa pesante: c’è chi giura di aver ascoltato degli «inviti energici», se non proprio delle minacce, nei confronti di chi faceva il tifo. Di sicuro, all’ennesimo «diffidati con noi», il resto della Sud fischia. Le forze dell’ordine annusano aria da regolamento di conti fuori dallo stadio. Non accadrà, almeno quello. Ma si può ben capire chi sui social e via radio commenta: «La curva Sud è morta».