La «massima severità», chiesta dall’Uefa per i responsabili dell’aggressione vigliacca di Anfield, preoccupa la Roma. Che rischia, proprio per il comportamento dei suoi ultrà a Liverpool, di essere punita nella prossima stagione. Non c’è ancora la certezza del tipo di provvedimento perché è vaga la normativa in situazioni del genere. Così è possibile la chiusura, almeno per 2 partite, di un settore, quindi della curva Sud, o dell’intero stadio Olimpico (e il danno economico sarebbe maggiore). Stop, quindi, in Champions o in Europa League (dipende dal piazzamento dei giallorossi in campionato).
Non è da escludere nemmeno il divieto alle trasferte per i tifosi (anche per 1 anno). Da non sottovalutare l’aspetto emozionale che, per quanto accaduto all’irlandese Sean Cox nel piazzale antistante lo stadio, può pesare sulla decisione della Commissione Disciplinare. La società giallorossa, però, è pronta a contestare l’applicazione della norma sulla responsabilità oggettiva, chiamando in causa il mancato (e insufficiente) controllo della polizia inglese, tra l’altro intervenuta in ritardo, nel piazzale davanti alla Kop, la curva dei tifosi del Liverpool. E gli incidenti, anche se a 50 metri dalla tribuna, sono avvenuti fuori e non dentro l’impianto.
REPORT DETTAGLIATO A Nyon, nella sede dell’Uefa, si preparano all’apertura dell’indagine. Che, anche per il grave epilogo della vicenda, è scontata. Sono 8-10 i delegati che, presenti ad Anfield, si stanno occupando di raccogliere i dettagli e le testimonianze degli scontri di Liverpool. Riceveranno i filmati dalla polizia inglese e useranno anche quelli che da martedì sera sono sui social. E avranno a disposizione al massimo 7 giorni per far partire l’inchiesta. Che durerà mesi.
Il 23 febbraio, prima di Atlhetic Bilbao-Sparta Mosca di Europa League, è morto d’infarto un poliziotto durante gli scontri (sempre fuori dello stadio) tra gli ultrà delle squadre, ma ancora non è stato preso alcun provvedimento. La federazione calcistica europea, nella nota di ieri mattina, ha comunque fatto sapere di essere «profondamente scioccata dal vile attacco avvenuto prima della partita tra il Liverpool e la Roma, il nostro pensiero è rivolto alla vittima dell’aggressione e alla sua famiglia. Gli autori di questo attacco ignobile non hanno posto nel calcio e confidiamo che saranno trattati con la massima severità dalle autorità. La Uefa è in attesa di ricevere i rapporti completi prima di decidere sulle potenziali accuse disciplinari».
PROPRIETA’ USA INFURIATA La società giallorossa è, dunque, consapevole di essere nel mirino dell’Uefa. Da Londra, il presidente Pallotta, arrabbiato e deluso, ha subito preso le distanze dai violenti con un comunicato: «L’AS Roma condanna fermamente il ripugnante comportamento di una sparuta minoranza di tifosi in trasferta che, coinvolta in scontri con i tifosi del Liverpool prima del match, ha portato disonore al club, a dispetto della maggioranza che è stata educata ad Anfield. Non c’è posto per questi comportamenti vili nel calcio e il club sta ora collaborando con il Liverpool Football Club, la UEFA e le autorità. I pensieri e le preghiere del club sono in questo momento con il 53enne fan del Liverpool in ospedale e la sua famiglia».