Uscite, entrate. Sarà un mercato cauto ma dinamico quello che la Roma imposterà a gennaio, tenendo presenti le necessità di una squadra che fatica a segnare ma anche la ricchezza dell’organico, che quantitativamente è a posto. Monchi e Di Francesco si confrontano ogni giorno sull’argomento e, anche se il direttore sportivo ha escluso acquisti nella campagna invernale subito dopo Juventus-Roma, la società si guarda intorno per cercare possibili affari.
PLAYMAKER – Il centrocampo può essere ad esempio migliorato in termini di qualità: da questo punto di vista il confronto contro l’ex Pjanic, che ha guidato la Juventus come un maestro d’orchestra, è stato abbastanza illuminante. Non a caso già in estate Monchi si era mosso per portare alla Roma il regista Seri, costosissimo ivoriano del Nizza, salvo poi ripiegare su Gonalons che ha altre caratteristiche e finora non ha pienamente convinto. Seguendo questa logica, i dirigenti della Roma hanno mantenuto i contatti con l’entourage di Badelj, che era già stato a un passo dall’arrivo nello scorso gennaio dopo un incontro con Spalletti. Non è facile prenderlo dalla Fiorentina a metà stagione, nonostante il contratto in scadenza, ma il profilo richiesto è esattamente questo. Per il futuro poi Monchi si è interessato al croato Ante Coric, centrocampista classe ‘97 della Dinamo Zagabria, accostato per talento al giovane Modric.
DIFESA – Tutto però è condizionato alle partenze. Con una situazione finanziaria ancora complessa, la Roma non vuole e non può esagerare a dispetto dei 20 milioni potenziali guadagnati grazie alla qualificazione agli ottavi di Champions. E così, un terzino verrebbe inglobato alla rosa già a gennaio solo in caso di cessione di uno tra Bruno Peres ed Emerson. Occhio anche ai portieri: Skorupski piace al Genoa, Monchi valuta un eventuale sostituto come secondo di Alisson.