A tutta velocità verso l’ignoto. Il giorno dopo la pubblicazione del bando per i diritti tv della A per i prossimi tre anni, nessuno si sbilancia ma tutti concordano su un punto: questa storia rischia di finire molto male. A inquietare, in particolare sono le tempistiche. I termini per il bando scadono il 21 aprile, il 26 è la data ultima per Mediapro, la società spagnola che a oggi detiene i diritti, per presentare la fideiussione da un 1 miliardo e 300 milioni di euro. Se quel giorno i soldi non dovessero arrivare, la A entrerebbe in uno stato di crisi conclamata, dagli esiti imprevedibili.
Gaetano Micciché nell’ultima riunione in Lega ha predicato calma, ma l’impressione è che se le cose dovessero andare male tenere il timone sarebbe impossibile. Dopo la pubblicazione del bando, la prima mossa spetta a Sky. Che da domani mattina comincerà a fare tutte le valutazioni per decidere se, come e, nel caso, quanto offrire. Secondo i tecnici consultati da Mediapro, la struttura del bando (pacchetti suddivisi per 4 piattaforme: satellitare, digitale terrestre, Internet e Tv online, senza esclusive ma con possibilità di acquistare più piattaforme) consentirebbe alla pay tv di Murdoch di comprare per circa un miliardo – la stessa cifra che in una recente missiva si era impegnata a reperire a fronte di una cessione in esclusiva del prodotto calcio praticamente l’intero lotto. Sky, sempre secondo la lettura degli spagnoli, dunque continua a vendere ai propri abbonati tutta la A in esclusiva, visto che a “sporcare” l’esclusiva resterebbero fuori solamente 132 partite per la Iptv (cui potrebbe essere interessata Tim Vision).
Ma nessuno si fa grosse illusioni, e dallo stesso quartier generale spagnolo fanno sapere di considerare la cosa del tutto improbabile. Più semplice che Sky presenti un’offerta in linea con quelle dei precedenti bandi impostati da Lega e advisor Infront (entrambi andati male). In quel caso, al di là di quanto offriranno Mediaset ed eventuali nuovi player, sarà molto difficile che il bando porti ad un risultato accettabile per gli spagnoli. A quel punto lo scontro finale sarà inevitabile e in un modo o nell’altro molto sanguinoso. Un duello, anzi, un “triello”, stile Sergio Leone: da un lato Mediapro che, esposto per 1.050 milioni, farà di tutto per dare vita a “Lega Channel”; dall’altro Sky che, pur sostenendo di poter fare tranquillamente a meno del campionato, valuterà ricorsi di ogni genere; in mezzo la Lega di Serie A che, spaccata su tutto come d’abitudine, difficilmente troverà un punto di convergenza proprio sul tema più delicato. Sullo sfondo, mesta, una Serie A, che per evitare il crac finanziario pregherà per un accordo all’ultimo secondo.