Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. A Liverpool devono pensarla così, visto che dopo un’estate trascorsa in attesa (ufficiale) di offerte di Real e Chelsea per Alisson, si sta materializzando il rischio che a spuntarla possa essere il terzo incomodo. Cioè, il Liverpool. Che, dopo settimane di ufficiale silenzio, sarebbe pronto a spiazzare la concorrenza con un’offerta nei parametri richiesti dalla Roma. Cioè non meno di una settantina di milioni più una serie di bonus per chiudere il cerchio.
Il precedente inglese Qualcuno potrebbe pensare che l’innamoramento del Liverpool sia roba recente. Non è così. Perché i più attenti ricorderanno come, su questo giornale, il nove giugno, raccontammo di un incontro tra un dirigente del Liverpool e l’uomo inglese della Roma, cioè Stefano Castagna. L’incontro tra i due avvenne allo stadio del Leeds in occasione dell’ultima amichevole premondiale dell’Inghilterra, avversario il Costarica. Una chiacchierata informale, ma che di fatto convinse il dirigente del Liverpool, ancora disperato per le papere di Karius nella finale di Champions League, che poteva esserci un margine per provare a prendere il portiere brasiliano che nell’ultima stagione ha fatto innamorare tutta la tifoseria romanista. E da quel momento, i Reds hanno deciso di mettersi alla finestra. Fino a pochi giorni fa. Quando hanno deciso che il gioco si stava facendo duro e quindi era il caso di intervenire. Con il Real Madrid ormai orientato a prendere Courtois dal Chelsea e, quindi, con i Blues con la necessità di acquistare un nuovo titolare. L’intromissione del Liverpool, neppure troppo sorprendente, può avere l’effetto non solo di chiudere una situazione che sta andando avanti da settimane (diciamo pure mesi), ma anche quello di affrettarla. Cosa che in qualche maniera ha fatto capire il direttore sportivo della Roma Monchi quando, in un paio d’occasioni, ha spiegato che «c’è un tempo per tutto», non dicendo però quando questo tempo sarebbe scaduto. Di sicuro di tempo non ce ne è più molto.
L’incontro a Trigoria (…)
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