Alzi la mano chi il giorno dell’ingaggio di Di Francesco non ha pensato (o detto): «Ci si divertirà, ma chissà quanti gol subiti…». Sia ancora più sincero chi di fronte alle partenze di Szczesny e Rüdiger non ha tremato pensando che al loro posto ci sarebbero stati Alisson e Juan Jesus. Timori giustificati, in parte ancora oggi. Eppure c’è un dato che in questo inizio stagione fa più impressione di altri: la squadra di Eusebio ha chiuso 3 gare su quattro senza beccare gol. L’unico neo contro l’Inter quando Icardi (2 volte) e Vecino hanno punito una Roma quasi perfetta per un’ora. Un record per il tecnico giallorosso che in serie A, col Sassuolo, ne aveva presi otto (nel 2014), cinque (nel 2015) e sei la scorsa stagione. A Roma, invece, meglio nella gestione americana aveva fatto solo Garcia nell’anno delle dieci vittorie consecutive (nel 2013, quando nelle prime 4 incassò solo un gol a Parma). Di Francesco quindi ha alzato il muro, dimostrandosi decisamente meno integralista di quanto i critici (ma anche gli ammiratori) volevano farlo sembrare. Sì al 4-3-3. Ma senza tirare troppo la coperta, almeno in campionato. Perché in Champions contro l’Atletico solo i miracoli di Alisson hanno coperto le macchie di un reparto che mostra ancora alcune lacune: dovute a infortuni (vedi Karsdorp ed Emerson) e scelte di mercato. Ma torniamo ai dati. In Inghilterra li chiamano cleen sheets (panni puliti, ovvero gare senza subire gol) e in serie A a vantarne così tante c’è solo l’Inter del “nemico” Spalletti.
L’unico giorno in cui entrambi gli allenatori hanno incassato un gol è stato proprio nel confronto diretto del 26 agosto (1-3 per l’Inter). Chissà come sarebbe andata se il Var Orsato avesse segnalato a Irrati il fallo da rigore di Skriniar su Perotti. C’è da dire poi che le avversarie di Di Francesco sono state Atalanta, Inter, Atletico e Verona (rinviata la 3ª giornata con la Samp per maltempo). Quelle di Spalletti: Fiorentina, Roma, Spal e Crotone. Usciamo dal confronto, e torniamo al metodo Di Francesco. Il tecnico contro il modesto Verona ha schierato una difesa a 3 e mezzo (con Florenzi a fare poco il terzino e tanto l’ala) che ricorda proprio i trascorsi di Spalletti. In altre occasioni, però, DiFra ha dimostrato di saper ricorrere alla difesa pura a 3, che diventa a 5 in fase di non possesso come accaduto contro l’Atletico quando Fazio, Manolas e Juan Jesus si sono trovati fianco a fianco. Un assetto che il tecnico ha studiato spesso in allenamento e che potrebbe riproporre proprio ora che è tornato Florenzi e che Karsdorp è ancora lontano dalla forma migliore (ieri ancora individuale). A proposito di record: Dzeko è a quota 3 gol nei primi tre turni di campionato. Gli era successo solo nella stagione 2011-2012 col City. Alla faccia della solitudine.