Nel 2007, per i 48 anni, la Roma gli fece un regalo bellissimo: il 2-0 che gli aprì la porta dei quarti di Champions League. Era un altro stadio, la Gerland e non il nuovissimo Parc OL, ma l’avversario e la città sono gli stessi: e chissà che, nonostante la competizione differente, la squadra di oggi non sappia emulare i pionieri di Lione, di cui Totti e De Rossi sono la più valida memoria storica. baci. Fisicamente e virtualmente, Spalletti è stato festeggiato da tutto il mondo Roma, a cominciare dai dirigenti che non hanno minimamente perso fiducia nelle sue qualità dopo le due dolorose sconfitte della scorsa settimana. Anche il presidente Pallotta gli ha fatto gli auguri da Londra, dove è sbarcato nel frattempo per affari non connessi al calcio, in attesa dell’incontro più importante che avverrà probabilmente la prossima settimana, quando forse verrà chiarito in maniera definitiva, almeno in privato, il futuro della panchina della Roma.
SOBRIETA’ – Ma anche nel giorno del compleanno numero 58, che coincide con la data di nascita del primo presidente della Roma, cioè Italo Foschi, Spalletti alle firme non vuole pensare. Ha vissuto come sempre una lunga giornata all’interno del centro sportivo, dirigendo con la solita verve l’allenamento, auspicando un altro cadeaux lionese. Della Roma attuale è l’uomo più esperto di questioni Uefa: la partita di domani sarà la numero 107 da allenatore in una coppa europea, poco più su di Totti (102 finora) e De Rossi (82). Naturalmente ad arricchire le possibilità di partecipazione è stata l’esperienza allo Zenit, in Russia.
DECISIVO – Ma questa eliminatoria, a livello di ottavi di finale, non è da meno come importanza rispetto ai prestigiosi impegni di Champions del passato: dopo essersi complicata la vita in Coppa Italia e in campionato, la Roma deve cercare di restare in corsa nell’Europa League che per la società conta tantissimo, non tanto e non solo per un immediato ritorno finanziario quanto per l’immagine internazionale che il club deve riconquistare dopo i risultati poco gratificanti ottenuti dalla squadra negli ultimi anni, anche nelle proporzioni: il 7-1 incassato dal Bayern e il 6-1 di Barcellona sono macchie che devono essere cancellate al più presto. In questo caso poi subentra anche il sortilegio dell’Europa League, ereditato dalla precedente Coppa Uefa: nelle ultime cinque partecipazioni a un ottavo di finale, la Roma è stata sempre eliminata. L’ultima volta è successo due anni fa contro la Fiorentina, con il corollario della dura contestazione all’Olimpico.
DELUSIONE – E a proposito di contestazioni: Spalletti ieri è rimasto perplesso, al di là della brutta storia che incidentalmente lo tocca e che leggete accanto, per la multa di 10.000 euro comminata alla Roma per i cori contro i napoletani dei tifosi. La sanzione di per sé non viene discussa, tanto è vero che la società non farà ricorso, ma non viene compresa in relazione al mancato provvedimento nei confronti della Lazio per gli ululati a Rüdiger arrivati ripetutamente dalla Curva Nord in occasione del derby di Coppa Italia. Spalletti è dispiaciuto perché si era esposto pubblicamente contro il razzismo ma ha verificato che una posizione disciplinare è stata presa per la «discriminazione territoriale» e non per i buu alla pelle nera.