Il tecnico voleva preparare la prossima stagione a Trigoria, ma la società ha preferito una settimana Trentino. Inoltre, visti gli 8 punti di ritardo dalla Juve, è ormai quasi certo che il mantra del tecnico (“Per restare voglio vincere”) sarà disatteso –
In un sabato di Pasqua il futuro è passato per l’Olimpico. Ha raccontato alla Roma cosa sarà con Kessié, che ha fatto fare una figuraccia lunga 90 minuti a quel Nainggolan che dovrà sostituire in giallorosso. Ma ha anche annunciato la resa di Spalletti, dopo il pari che chiude le speranze scudetto della sua Roma. “La classifica è sotto gli occhi di tutti, a Roma ho trovato la possibilità di lavorare e ce l’ho messa tutta”. Il sottotesto è un arrivederci o forse un addio già consumato. Non solo a parole.
I PERCHE’ DELL’ADDIO – Sono tanti gli elementi che convergono in questa direzione. A cominciare dal ritiro: nelle discussioni interne, raccontano che Spalletti avesse suggerito di rinunciare alla partenza per il Trentino e di affrontare la preparazione a Trigoria. Pochi giorni fa invece il club ha annunciato l’accordo per trascorrere una settimana a Pinzolo tra il 7 e il 14 luglio, appena prima della partenza per la tournée negli States. Se ci fossero margini per la sua permanenza, è facile immaginare che la società avrebbe ascoltato le sue indicazioni. Chissà se nella cena con Pallotta Spalletti ha ricordato al presidente qualche promessa disattesa, che ha complicato il suo lavoro negli ultimi mesi. E poi c’è il mantra del tecnico: “Per restare voglio vincere”, che rimarrà deluso. Ma un trionfo sarebbe servito solo a legittimare una posizione di forza all’interno di un club che, quasi per metterlo spalle al muro, aveva annunciato: “Questa Roma è pronta per vincere”, scaricando indirettamente sull’allenatore la responsabilità di non riuscirci.
LA ROMA CERCA UN NUOVO TECNICO – La Roma ha capito. E ha già iniziato la ricerca di un nuovo tecnico, lo dimostrano i contatti intrattenuti da Baldini con Sarri e da Baldissoni con Mancini. Persino Gasperini ha dato una conferma indiretta che qualcosa si muove, a Trigoria: “Sono lusingato dall’interesse della Roma, detto ciò mi sono ripromesso di non essere la terza o la quarta scelta”. Quasi che qualcuno gli avesse fatto intendere che se non andassero in porto le primissime soluzioni, potrebbe toccare a lui. Spalletti l’ha già detto: se decidesse di andar via potrebbe anche restare fermo un anno, anche se il Tottenham s’è mosso per tempo sondandone la disponibilità. E pure l’Inter potrebbe cambiare. Firme ancora non ce ne sono, m quel sabato di Pasqua in cui il futuro è passato per l’Olimpico, rischia di finire per trasformarsi in un triste saluto.