Due partite per (ri)conquistare la panchina. Luciano Spalletti continua a muoversi all’interno di un’altalena dialettica, che negli ultimi mesi l’ha portato a dire e poi contraddire le sue intenzioni sul futuro. L’unica costante nei discorsi del tecnico è legata alla tempistica: scioglierà le riserve a fine stagione. E la fine è a un passo, distante due gare: oggi il Chievo, domenica prossima il Genoa, l’attesissima chiusura per l’ultima di Totti. «Si fanno i nomi di tanti allenatori per la mia successione? Vuol dire che io devo essere più bravo di loro per mantenere il posto». E per essere più bravo dovrà portare a casa il secondo posto, distante due vittorie, con il Napoli da tenere a distanza quantomeno di quel punto che attualmente divide le due squadre.
La società sta a guardare, in attesa dell’arrivo di Pallotta, la prossima settimana, pronta, nel caso non ci fossero margini di riapertura totale da parte di Spalletti, a virare con forza su un altro allenatore. Vedi Di Francesco, tornato a essere il preferito per un’eventuale successione. Le speranze di potersi presentare al tavolo della trattativa, con il secondo posto da sbandierare come un trofeo, passano inevitabilmente da una vittoria da conquistare oggi pomeriggio a Verona. «Quello che ci siamo detti nello spogliatoio è racchiuso solamente in una parola: Chievo. Quello che ci sarà l’anno prossimo, non interessa a nessuno. Ci interessa solo vincere queste due partite».
E davanti a più di duemila romanisti, che seguiranno la squadra oggi, Spalletti ritrova Dzeko, pronto a riprendersi una maglia da titolare per rimpinguare il suo bottino di gol da record. Ritorna anche Strootman, dopo due giornate di squalifica. Il suo rientro potrebbe regalare un po’ di riposo a Nainggolan, che con la Juventus ha giocato non stando al meglio con il polpaccio. Difficile pensare che Spalletti possa privarsi del Ninja, visto che mancano solamente due fatiche di campionato da affrontare, ma le condizioni del ragazzo verranno valutate oggi.