Tanta Roma e poco Torino nel 4-1 dell’Olimpico che ha riportato i giallorossi al secondo posto, a meno 7 dalla Juventus e con due punti di vantaggio sul Napoli. Protagonista, ancora una volta, Edin Dzeko: il centravanti ha aperto le marcature andando a segno per l’ottava partita consecutiva (nessun altro c’è mai riuscito prima), raggiungendo quota 29 gol in stagione: 19 in campionato come Higuain, 8 in Europa League e 2 in Coppa Italia. A fine gara arrivano anche i complimenti di Luciano Spalletti. «Ora Edin – le parole del tecnico – si è messo in testa di essere uno importante e questo è un vantaggio. Sente la fiducia dell’ambiente e dei compagni e questo gli fa bene, è arrivato come un calciatore importante, non essere riuscito a dimostrarlo lo scorso anno gli ha creato confusione. Lui è un ragazzo eccezionale, sensibile, un campione per come vive lo spogliatoio, per il suo garbo e la sua disponibilità. Da parte mia io mi sono fidato e sono stato dalla sua parte: il mio ruolo è anche quello di stuzzicarlo». Dopo la vittoria col Villarreal c’era il rischio di un rilassamento, che invece non c’è stato.
«Sono stati bravi i calciatori perché c’era il rischio di non avere il ritmo e dare vantaggio al Torino. Invece siamo entrati bene, abbiamo pressato dal primo minuto. Dopo il 2-0 siamo un po’ calati, potevamo fare meglio. La mentalità deve essere quella di non mollare niente, anche perché le avversarie vincono tutte le partite e se rallentiamo ci passano davanti. Non dobbiamo avere altri pensieri se non quelli di giocare bene e vincere le partite: per competere con Napoli, Inter, Milan, Lazio, e tenere il passo della Juventus ci vogliono miglioramenti forti sotto più aspetti». Sul rinnovo del contratto glissa e (forse) manda messaggi alla società. «Bisogna riuscire a trovare calciatori forti come Totti, siamo abituati a lui ma ne dobbiamo avere tanti come Francesco e ancora non li abbiamo. Di leader come lui ce ne vogliono tanti. Il rinnovo? Bisogna farlo a Totti, deve essere naturale come è naturale il boato del pubblico quando si alza dalla panchina. Viene tutto naturalmente». Infine un pensiero per Florenzi. «Abbiamo voluto dedicare la partita ad Alessandro, perché lui è uno di noi». Tra i protagonisti del match anche Leandro Paredes, al suo secondo gol stagionale. «Sapevamo – le sue parole dopo la partita – che le nostre avversarie avevano vinto, non potevamo sbagliare. Personalmente sono in crescita ma posso fare meglio: ho due compagni di reparto fortissimi, lavoro per essere alla loro altezza».