L’appuntamento che conta è quello di stasera contro il Sassuolo, quando la Roma scenderà in campo sapendo già il risultato della Juve e del Napoli. Luciano Spalletti, a Trigoria, dice che «in queste 4-5 partite, se tornerà la vera Roma, potremo tirarci la volata per il finale» e sogna lo scudetto. Ma, mentre il presidente Pallotta ancora non conferma del tutto la sua presenza allo stadio causa influenza, il tecnico abbandona in fretta l’argomento calcistico, e decide di proseguire la sua invettiva contro la stampa romana. Sei domande in conferenza, una di Sky, due di Roma Radio e Roma Tv, tre dei quotidiani, poi l’ufficio stampa interrompe il (quasi) monologo del tecnico: «Io non sono sfigato e ho un raggiunto un livello di vita e professione per cui ho quel livello lì ormai, sono Spalletti, una sconfitta o la sfiga non mi determinano niente. Io sono fortunatissimo, che piacciano o no i miei risultati sono questi. Io faccio l’allenatore della Roma, sono fortunatissimo. Voi invece siete a fare psicanalisi a me, siete sfigati. Al posto di fare articoli sportivi ormai fate gli oroscopi. Ho detto che vedevo ombre? L’ho detto per prendervi in giro». Non usa proprio questo termine, segno di un atteggiamento non serenissimo: «Sono un po’ nervoso» chiosa, prima di parlare — anche — di un’eventuale presidenza di Lotito della Lega di Serie B: «Ero più d’accordo con la posizione dei calciatori durante le elezioni federali, non mi garba quello che è venuto fuori con la mia associazione e voglio chiarire alcune cose».
Intanto, nell’attesa, stasera come detto si gioca: nonostante l’iniziativa “Allo stadio con papà” con biglietti gratis agli Under 14 in curve e distinti, all’Olimpico ci saranno meno di 30mila spettatori. In campo, Spalletti darà fiducia ai giocatori meno logorati da questo periodo in cui si è giocato ogni tre giorni. In porta, quindi, Szczesny, in difesa possibile il ritorno di Juan Jesus dal primo minuto, a centrocampo Paredes dovrebbe sostituire De Rossi, in attacco El Shaarawy e Perotti chiedono spazio, così come Grenier, reduce dalla bella prova di Palermo. Ventidue i convocati, in difesa c’è anche Emerson, in panchina contro il Lione per un problema muscolare. L’importante, secondo Spalletti, sarà archiviare in fretta l’eliminazione in Europa League: «È una sconfitta che brucia, che ti lascia senza fiato. Ma se analizzi la partita in sé, quella ti ha detto che hai tutto in mano, perché hai tante possibilità. I giocatori meritavano di vincere, hanno giocato bene come volevo io. È il livello di calcio che noi possiamo fare, 25 tiri al Lione è segno che hai fatto veramente bene. Se continueranno a giocare così — conclude — porteremo a casa tante partite, anche in Europa. Noi abbiamo dei margini di miglioramento paurosi».