Materia in continua evoluzione, il calcio. In evoluzione le sensazioni, perché non pensare che lo siano pure gli scenari, o anche solo i punti di vista? Luciano Spalletti e la Roma giocano a nascondino sul futuro, dietro quella linea dei risultati che si sposta di continuo, l’altroieri il Villarreal, ieri il trittico Inter-Lazio-Napoli, oggi il Lione, la volata per il secondo posto e la speranza rimasta viva di avvicinare la Juventus. Benintesi: il nascondino è gioco doveroso, di questi tempi. Perché protegge Spalletti, a cui non può dispiacere avere le mani libere, lui che è in scadenza di contratto, è nell’agenda del Tottenham e qualcuno giura pure in quella della Juventus. Ma non giocarci, a nascondino, non avrebbe senso pure per l’altra parte, la società.
ORA SI FANNO I GIOCHI – Il senso è chiaro, dopo la doppia sconfitta con Lazio e Napoli. Nulla è perduto – l’hanno scritto pure i tifosi in uno striscione a Trigoria – ma la partita si gioca ora. È un po’ come a scuola: il primo quadrimestre è andato bene, ma ora siamo nel secondo, è quello che porta alla pagella finale. Tradotto: bene i 59 punti, ma da qui al 5 aprile, fino al ritorno di Coppa Italia contro la Lazio, la Roma dovrà dimostrare di essere davvero matura come dice il suo allenatore. Un mese che vale tanto, forse tutto, se i giudizi sul lavoro complessivo – dunque anche quelli sul tecnico – sono appesi alle prossime partite. Il Lione in Europa, ma anche la capacità di reazione in campionato, ora che il calendario un po’ si ammorbidisce: se la Roma si rialza, se riuscirà quantomeno a sentire l’odore di un trofeo, allora vorrà dire che – per dirla con le parole del d.s. Ricky Massara – «i presupposti per continuare insieme a Spalletti ci saranno tutti», ammesso che l’allenatore voglia assecondarli. Altrimenti sarà come tornare indietro di mesi. E, a quel punto, non necessariamente le strade della Roma e di Spalletti coincideranno.
ECCO JAMES – Magari riuscirà ad accelerare un po’ i tempi James Pallotta, che sbarcherà a Roma subito dopo la metà del mese, per la gara con il Sassuolo. Il presidente avrà certamente un colloquio con l’allenatore. E forse pure uno con Francesco Totti, utile per capire le intenzioni del capitano, sempre più dubbioso in ottica futura. Ma qui i punti interrogativi, più che sulla volontà di continuare a giocare, sono soprattutto su quello che Totti vorrà fare nel post carriera. Curioso, in fondo. Ma quello che sempre provocatoriamente ha detto l’allenatore, legando il suo futuro a quello del capitano, potrebbe davvero avverarsi. Non è scenario da escludere immaginare una Roma senza Spalletti e senza Totti la prossima stagione. Come pure non è una sorpresa che a Trigoria piaccia il profilo di Gian Piero Gasperini, che benissimo sta facendo in questi mesi all’Atalanta e che pure annuncerà a breve il rinnovo fino al 2020. Ma il sogno è riannodare i fili con Antonio Conte, cercato (e incontrato) nel pre Spalletti, qualora il tecnico dovesse dar retta alla nostalgia italiana e lasciare il Chelsea. Occhio, allora, alle prossime mosse del nascondino.