Magari un giorno Lautaro ringrazierà il papà per averlo involontariamente spinto a scoprire quel passaggio segreto che porta dal sentirsi un grande calciatore all’esserlo davvero. […] Eccolo qui, Spalletti, tono basso e concetti chiari: «Ho parlato con il ragazzo, si è scusato, cose così non possono non essere prese in considerazione, dentro un gruppo è giusto affrontarle. […] Per diventare un top player devi saper gestire te stesso e quelli che ti stanno intorno». […]
Polemiche che portano dietro il nome di Radja Nainggolan. Spalletti fa: «Dicono che l’affare lo abbia fatto la Roma? Io invece credo che Nainggolan sia sempre lo stesso, di testa e di fisico. […]». […] La Roma dà l’occasione a Spalletti per rivendicare la bontà del suo lavoro: «Quando sono arrivato qui eravamo a 30 punti dalla Roma, ora siamo a più 9 e questa partita viene presentata con l’idea che dobbiamo vincere per forza. Bene, lo prendo come un complimento, vol dire che siamo cresciuti. […] Ma non sarà facile: la Roma ha una grande rosa e una classifica non in linea con il suo blasone». Dentro ci si può leggere una frecciata a Di Francesco, anche se del suo passato il tecnico dice: «Lì non ho solo allenato. Ho vissuto. E mi fa piacere ritrovare tanti amici». Magari non Totti: «Ma se lo incontro lo saluto. Il libro? Non l’ho ancora letto, voglio farlo con calma. Penso che mi toccherà fare un paio di precisazioni…».