Disertano lo stadio ma non abbandonano la squadra nel primo vero momento di difficoltà dopo tanti mesi. Gli ultras romanisti si sono dati appuntamento per questa mattina a Trigoria alle 10,30, visto che — come ormai accade da un anno e mezzo — non saranno neanche oggi in curva, contro il Napoli, per la protesta contro le barriere. Protesta che terminerà solamente quando i pannelli divisori verranno completamente rimossi. Un’adunata chiamata da un comunicato diffuso sui social, firmato “La Curva Sud è pe’ voi. Roma”. Un modo per non far pesare troppo la sconfitta nel derby sulle spalle dei giocatori, chiamati oggi pomeriggio a riscattarsi subito contro la rivale più diretta per il secondo posto. “Dopo ogni caduta noi ci siamo sempre rialzati — recita il comunicato degli ultras — pronti a combattere, anche se non presenti all’Olimpico, sosterremo la squadra a modo nostro”. Nella notte di giovedì, davanti l’ingresso di Trigoria, è anche apparso uno striscione sullo stesso tenore dell’adunata che ci sarà questa mattina: “Nulla è perduto, Forza Roma”, con la firma dei Fedayn, uno dei gruppi storici della Sud. Il più incitato sarà Rüdiger, sommerso di ululati razzisti nella gara con la Lazio, dopo essersi preso da Lulic, nel derby di campionato, dell’ex venditore di cinte e calzini. Il difensore, che ha ieri compiuto 24 anni, sarà sostenuto con cori e ovazioni che partiranno da Trigoria e troveranno continuità nel pomeriggio all’Olimpico. «I razzisti meriterebbero di vivere come i non vedenti — è severo Spalletti — per avere la possibilità di considerare le persone per come sono fatte interiormente e per il loro cuore, anziché valutarle per il colore della pelle».
Il tecnico spera poi in una reazione dei suoi dopo la coppa Italia. «Non siamo stanchi, siamo pronti e dobbiamo giocare la gara contro il Napoli con le stesse possibilità loro, anche se hanno riposato un giorno in più — continua — mi aspetto che la squadra sappia soffrire, difendere in modo ordinato, riuscendo a capire quando potersi spingere al di là delle possibilità del momento. Ci sono 27 gare di questa stagione in cui abbiamo fatto almeno tre gol, quindi col Napoli — e poi anche nel derby — io avrò sicuro qualcosa da dire e la squadra qualcosa da fare. Non sarà semplice, ma nemmeno impossibile ». Parentesi sul contratto. «Se la società mi chiama, io la do la risposta ». Spalletti spiazza un po’ tutti con questa risposta, rinviando la questione alla dirigenza, aspettando, forse, una proposta. La questione non si aprirà fino a quando Pallotta non sarà a Roma, tra un paio di settimane.