L’incontro tanto atteso si è consumato ieri sera, una cena in un elegante ristorante in via Sardegna, dietro a via Veneto. Al tavolo, con Pallotta, tutto il vertice giallorosso: Baldissoni, Gandini, Massara, Zecca e, udite udite, Franco Baldini, tornato a fare il consulente per la Roma da un anno e arrivato nella Capitale appositamente per incontrare, forse per convincere Luciano Spalletti, rientrato dalla Toscana in serata e ancora con la borsa da viaggio. Oggi è l’ultimo giorno del soggiorno romano di James Pallotta, che stasera ripartirà con un volo privato da Ciampino. L’incontro con Luciano Spalletti è stato l’ultimo tassello della full immersion romana del presidente, che ha programmato strategie di mercato, preso atto dell’accelerazione per la rimozione delle barriere e dei tempi ristretti per uscire dall’impasse dello stadio di Tor di Valle. E che ha fatto un passo avanti per convincere Spalletti a restare.
BALDINI PER CONVINCERLO – Il presidente si è messo in testa di voler continuare con il tecnico toscano. «Abbiamo intenzione di proseguire il rapporto con Luciano, deve decidere lui cosa vuol fare», aveva detto il presidente domenica sera al termine della partita contro il Sassuolo, quasi mettendo alle strette l’allenatore. Perché la società giallorossa non può aspettare la fine della stagione, deve sapere se può condividere i programmi futuri con Spalletti o con un altro allenatore. La Roma è disposta ad aspettare ancora un po’, ma la risposta del tecnico deve arrivare in tempi brevi. Pallotta è disponibile a riconoscere a Spalletti un contratto pluriennale importante a cifre elevate, anche leggermente superiori a quelle attuali, che sono di tre milioni. Ma per il tecnico toscano quello economico è l’ultimo dei problemi. Per lui conta la programmazione, la possibilità di fare il salto di qualità con gli investimenti, per costruire una squadra che possa competere con la Juve e che sia in grado di competere in Europa con i grandi club. Spalletti non è sicuro che questo possa avvenire e sa benissimo che sarà fondamentale per la programmazione la partecipazione alla prossima Champions League, con il secondo posto che la Roma spera di consolidare nelle nove partite che mancano alla conclusione del campionato. Fino a dieci giorni fa era deciso a non continuare con la Roma, ma Pallotta ha fatto muovere anche Baldini da Londra per convincerlo a restare.
I SORRISI – Spalletti non ha ancora sciolto del tutto le riserve sul suo futuro e a interpretare le sue ultime dichiarazioni sembrava che i suoi programmi fossero lontani dalla Capitale. Il tecnico è concentrato sul finale di stagione e vuole rinviare ancora la sua decisione. Ma la Roma non può aspettare ancora a lungo. E’ quello che Pallotta gli ha detto nel colloquio di ieri. Partendo dal fatto che la società è disposta a garantire al tecnico la conferma, a prescindere da quelli che saranno i risultati finali, ma non può restare appesa fino al termine della stagione. Spalletti quando si insediò per la seconda volta a Trigoria disse nel gennaio dell’anno scorso: «Non sono tornato per arrivare secondo, perché questo piazzamento l’ho già ottenuto». Pallotta gli ha spiegato che nella prossima stagione non potranno arrivare campioni e che la mancata partecipazione alla Champions comporterà la dolorosa rinuncia a qualche giocatore di prima fascia. In questi giorni il presidente ha ripetuto in un paio di occasioni che la società punterà sui giovani e non sono previsti grandi investimenti su top players. Alla fine della cena, dopo aver abbracciato Spalletti, il presidente Pallotta ha detto: «Io sono sempre fiducioso». Mentre intanto Spalletti saliva in macchina con Massara con un sorriso, senza rilasciare dichiarazioni. La riunione plenaria, i volti distesi di tutti i partecipanti alla fine della cena, fanno pensare a un passo avanti verso la soluzione del giallo Spalletti. Ma non è detta l’ultima parola. Intanto è importante la conquista del secondo posto, che renderebbe più facile proseguire il percorso insieme.