La variante urbanistica per lo Stadio della Roma di Tor di Valle si avvicina sempre di più. Dopo la notizia che Il Tempo ha anticipato nei giorni scorsi dell’accordo raggiunto fra Campidoglio e proponenti – niente Ponte di Traiano ma nuovi disegni sugli accessi alla via del Mare/Ostiense unificata sia dal Raccordo che dal futuro Ponte dei Congressi al «costo» di 3,5 milioni di euro coperti dalla rinuncia alla copia delle tribune dell’ippodromo – «consacrato» in una riunione interna ristrettissima cui hanno partecipato il direttore generale, Franco Giampaoletti, e i direttori dei dipartimenti Urbanistica, Cinzia Esposito; Lavori Pubblici, Fabio Pacciani; e Mobilità, Gianmauro Nardi. Ora il Comune si sta muovendo il più in fretta possibile per procedere con la pubblicazione dell’intero dossier «a fini urbanistici».
L’obiettivo è quello di arrivare alla pubblicazione vera e propria entro la fine della settimana entrante, più probabilmente entro la metà della stessa, mercoledì 11 o giovedì 12. Siamo alle limature finali, alla raccolta delle ultime cartelle e tavole prima del grande balzo: dal giorno della pubblicazione inizierà l’iter la cui conclusione è prevista per la metà di luglio. Prima trenta giorni in cui le carte – l’intero dossier come modificato dalle prescrizioni della Conferenza di Servizi di novembre/dicembre scorso con il verbale di chiusura della Conferenza stessa – saranno pubblicate, poi altri trenta per consentire a cittadini, associazioni e comitati di poter presentare i loro emendamenti al progetto (tecnicamente «osservazioni»), quindi altri trenta per gli uffici per predisporre l’istruttoria con il parere su ogni osservazione presentata (tecnicamente «controdeduzioni»).
Terminati questi tre mesi, si andrà al voto in Aula Giulio Cesare dove i consiglieri comunali dovranno votare su ogni singola «osservazione con controdeduzione» presentata per poi procedere al voto finale. Dopo il voto, se qualche osservazione fosse stata accolta sarà necessario riscrivere le carte progettuali inserendo le modifiche accettate, dopo di che si trasmetterà tutto in Regione per l’ultimo passaggio, la determina di Giunta con cui si dà esecuzione alla variante che diventa effettiva. Se nessuna osservazione sarà accolta, si passerà direttamente in Regione. A latere, mentre ci sono questi tempi morti sull’iter della variante, proponenti e Campidoglio lavoreranno al testo della Convenzione Urbanistica (l’importantissimo contratto fra pubblico e privato che regola ogni aspetto della costruzione dell’impianto) che dovrà essere ratificato dal voto del Consiglio: si punta a votare le controdeduzioni e la Convenzione nelle stesse sedute per non perdere ulteriore tempo.
Compiuto questo duplice passaggio – controdeduzioni alla variante e convenzione – la società As Roma avrà in mano i titoli per iniziare le prime opere (bonifiche, archeologia) e, contemporaneamente, per procedere con le gare europee per le opere di interesse pubblico (via del Mare/Ostiense, ponti ciclopedonali, fosso del Vallerano, pontili, videosorveglianza, parco fluviale). Gare che difficilmente porteranno via meno di un semestre per essere assegnate. Se tutto va bene, quindi, e a netto di possibili ricorsi, sarà necessario pazientare un anno per vedere, entro la prossima primavera, la posa della prima vera pietra dello Stadio.