Il Codacons e l’associazione “Tavolo della Libera Urbanistica” hanno inviato al Comune di Roma le proprie osservazioni relative alla variante al Piano regolatore generata dal progetto dello Stadio della Roma.
Le due associazioni, che si battono a difesa dell’ambiente e perché il progetto di Tor di Valle sia realizzato nel pieno rispetto delle normative vigenti, hanno evidenziato al Campidoglio una serie di criticità insite nella variante, e che la rendono del tutto illegittima.
“Il procedimento necessario per poter definire conclusa la fase di adozione di variante non si è però concluso, mancando l’approvazione del Consiglio Comunale – nella prima seduta utile – del verbale conclusivo costituente adozione di variante e approvazione del relativo progetto definitivo – scrivono Codacons e Tavolo della Libera Urbanistica – Il Consiglio Comunale, nella prima seduta utile, avrebbe infatti dovuto approvare il verbale conclusivo della Conferenza di Servizi del 5 dicembre 2017, cosa che invece non è avvenuta. Si è invece provveduto alla pubblicazione di un progetto di opere al cui interno vi è compresa una parte definita “urbanistica”, mancante di fondamentali caratteristiche indispensabili per un piano attuativo. Per di più gli elaborati sono quelli approvati in Conferenza di Servizi, e che dunque non contengono gli adeguamenti alle prescrizioni e condizioni poste dai soggetti intervenuti alla Conferenza stessa”.
Vi è poi la questione del mancato rispetto delle disposizioni del Piano di Assetto Idrogeologico. Si nelle osservazioni presentate dalle due associazioni: “Poiché nel sistema della normativa sulla sicurezza idraulica è il PAI a dettare le regole per la formazione degli strumenti urbanistici o ad imporre l’obbligo di adeguamento degli strumenti preesistenti, è escluso che a PAI vigente la variante potesse essere progettata prima ancora che adottata. La variante urbanistica relativa alla nuova centralità Stadio Tor di Valle è quindi illegittima prevedendo un’edificabilità non ammessa e non ammissibile dal PAI in assenza del preventivo declassamento dell’area. La variante in oggetto deve essere respinta perché in palese ed evidente violazione con le disposizioni del PAI”.
A tali aspetti si aggiunge un lungo elenco di criticità che le due organizzazioni hanno inviato al Comune, chiedendo di provvedere ad una urgente modifica del progetto sullo Stadio della Roma.
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