Entro aprile dalla Roma ci si attende che venga completato l’iter amministrativo per l’approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale e la Convenzione Urbanistica. I due atti che mancano per tornare in Regione e ottenere il via libera a costruire. Andare oltre sarebbe un rischio (sia per la pubblica amministrazione che per i proponenti) non tollerabile, e che potrebbe comportare una slittamento ulteriore di mesi a quel punto. L’indicazione (non il consiglio, ma qualcosa di più perentorio) dall’alto è stata data dai vertici del Movimento 5 Stelle alla guida del Comune, ed è stata quella di non fermarsi e di velocizzare il lavoro per il completamento della Variante al Piano Regolatore Generale della città. Mancherebbero pochi documenti e poi i tecnici dell’assessore Luca Montuori sarebbero pronti a presentare il documento in Giunta.
Più complesso, ma anche in questo caso prossimo alla conclusione, il lavoro per la stesura della Convenzione Urbanistica, il contratto che legherà pubblico e privato, e che vedrà coinvolto oltre al Comune di Roma, anche la Città Metropolitana, la Regione Lazio e lo Stato. Balla sul piatto della bilancia circa un miliardo di euro di soldi privati, per questo non si sta lasciando nulla al caso. Non ci sono inchieste che tengano. L’ultima, quella che riguarda Marcello De Vito, non tocca lo stadio ed anzi riguarda comportamenti (presunti) in molti casi addirittura successivi all’arresto di Luca Parnasi. Per non parlare della prima inchiesta, la Rinascimento. E la notizia di ieri dell’indagine nei confronti dell’Assessore Daniele Frongia, non può preoccupare, anzi deve solo far interrogare ogni cittadino che sia anche minimamente interessato alle sorti dello stadio. Perché le notizie emerse ieri sull’ennesimo pezzo da novanta dell’amministrazione grillina sono al limite del surreale. (…)
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