Legambiente
, tramite una nota, critica la scelta della zona dove dovrebbe sorgere l’impianto della Roma.
“Il progetto dello Stadio continua ad essere viziato da una scelta sbagliata che riguarda l’area di Tor di Valle. Perchè il Tevere deve essere lasciato libero dal cemento e invece si interviene in un area ad alto rischio idrogeologico – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – vista l’ansa del Tevere, il corso finale del Rio Vallerano e l’evidente aumento di violenza dei fenomeni meteorici che mettono a rischio il territorio. Inoltre è davvero inquietante che sia scomparso il prolungamento della Metro B a Tor di Valle, visto che la sola Roma-Lido, la disastrata ferrovia romana una delle peggiori d’Italia, non è in grado di garantire un aumento della domanda durante gli eventi sportivi.
È evidente che senza il prolungamento della B la Sindaca Raggi deve fermare il progetto, visto che la delibera del Consiglio comunale lo vincolava al potenziamento del trasporto su ferro, pena un impatto rilevantissimo sul traffico di un intero settore urbano per via di una strada di accesso, la Via del Mare, chiaramente insufficiente per portata e condizione attuale”.
“Legambiente – conclude il comunicato – sta seguendo dall’inizio del percorso l’iter dello stadio di Tor di Valle, segnalandone più volte, le enormi criticità: dal rischio idrogeologico dell’area alle disastrose condizioni della Roma-Lido, dal diluvio di cemento di quasi un milione di metri cubi fuori piano regolatore all’invasione del cemento nell’ultima area libera intorno al Tevere su tutta Roma. Ora si aggiunge la scomparsa del prolungamento della metro B dedicato allo stadio, che renderebbe il progetto ancor meno sostenibile in termini ambientali e cancellerebbe qualsiasi interesse pubblico per sua la realizzazione”.