Il parere dello Stato sul progetto di Tor di Valle non c’è. Non è né negativo né positivo: semplicemente il rappresentante unico dello Stato si limita a fornire i pareri delle singole amministrazioni (Ministeri, Autorità di Bacino, Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Prefettura e Questura) senza indicare un sì o un no. Anche perché le criticità che emergono nelle 45 pagine depositate in Regione stamani, sono enormi. A partire dal Ministero delle Infrastrutture che fa letteralmente a pezzi la delibera Raggi e il suo taglio del Ponte di Traiano (quello che avrebbe dovuto collegare l’autostrada Roma-Fiumicino con Tor di Valle a Parco de’ Medici) sacrificato sull’altare della diminuzione delle cubature. Sollevando le ire grilline in Campidoglio, con il capogruppo, Paolo Ferrara, che attacca il solito ritornello stantio del “Pd che non vuole lo Stadio” dimenticando che a parlare sono i tecnici del Ministero e del Campidoglio i quali, con le loro prescrizioni, finiranno per imporre una nuova Conferenza di Servizi, e dimostrando, così, una totale ignoranza di norme e procedure.
In aggiunta al Ministero delle Infrastrutture, anche i Beni culturali avanzano una gran quantità di riserve, soprattutto sulla salvaguardia dell’Ippodromo, anche in assenza di vincolo, e sulla necessità di avviare le campagne di scavo archeologico preventivo.
Il resto dei pareri mantengono inalterate le prescrizioni già avanzate sul vecchio progetto Marino con l’indicazione che, viste le modifiche intervenute con la delibera Raggi, potrebbero essere richieste nuove varianti in sede di progetto esecutivo.
Fra un paio di giorni arriverà, quindi, il parere unico della Conferenza di Servizi che dovrà tener conto di ogni singola criticità evidenziata da Comune, Città Metropolitana e Stato. Si annuncia una Conferenza di Servizi ancor più complessa e delicata di quella che si è appena chiusa.