“Tra la metà di questa settimana, tra il 12 e il 13 aprile, partirà l’iter della variante. dovrebbe esserci la pubblicazione sui cinque maggiori quotidiani del progetto. All’albo pretorio ci saranno tutte le carte comprensive del parere della Conferenza dei Servizi. Resterà lì per presa visione per 30 giorni, dopo di che che ne saranno altri 30 a disposizione per chiunque ne abbia titolo, come semplici cittadini interessati o comitati. Gli ultimi 30 giorni serviranno agli uffici per le varie controdeduzioni ed emendamenti, che possono essere accoglibili o meno. Sarà questo che costituirà il pezzo di carta da votare in Aula in Assemblea Capitolina”.
“Ipotizzando che parta tutto il 12 aprile, il 12 luglio dovrebbe scadere il termine ultimo e il tutto va calendarizzato. L’assessore competente dovrà presentare le carte sulla variante al Consiglio comunale. A occhio, a meno che non ci siano sorprese, sarà votato entro la fine di luglio. Dal momento che questi tempi sono bloccati, gli uffici inizieranno a redigere per la convenzione urbanistica, il contratto che regola gli impegni tra Parnasi, Pallotta e il Campidoglio con l’elenco delle opere e i tempi che dovrà ugualmente essere votata in Consiglio Comunale”.
“L’obiettivo è votare insieme variante e convenzione, che poi per diventare operativa per agosto. A quel punto, completato la parte dell’iter da parte del Comune, tutto il dossier tornerà alla Regione. A inizio settembre la Roma avrà il semaforo verde: intanto dovrà mettere a gara le opere pubbliche, poi il parco fluviale, i pontili e la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano”.
“Per le norme sui bandi di gara europee, incrociando le dita, si prevedono altri 6 mesi. Intanto potranno partire le bonifiche e gli scavi archeologici, anche l’abbattimento delle tribune dell’ippodromo. Da agosto potrà partire tutto questo e sarà tutto a carico della Roma. L’obiettivo è essere pronti a partire al momento in cui ci sarà l’assegnazione delle opere pubbliche”.
“La fine di febbraio come posa per la prima pietra sarebbe un miracolo, al netto di ritardi ed eventuali ricorsi. Ragionevolmente, la primavera del prossimo anno è la finestra più utile per il via al lavori, a occhio e croce comprendendo anche un trimestre di ritardi plausibili. E’ un’ipotesi prudente e un consiglio da dare anche ai dirigenti della Roma”.
“L’accordo sul ponte di Traiano, sparito nel silenzio tombale, è stato risolto con un allargamento della Via del Mare-Ostiense, all’altezza degli svincoli tra il GRA (che saranno ridisegnati) e l’intersezione con l’uscita del Ponte dei Congressi. Per il Campidoglio tutto questo compensa la mancanza del ponte di Traiano, ma queste opere costano almeno 3 milioni.
“La compensazione è la rinuncia alla riproduzione delle tribune di Lafuente. Era qualcosa di facoltativo, che i proponenti avevano messo sul tavolo per via delle proteste, ma ora è sparito. Con molta cautela, tutto il complesso sarà costruito entro 26 mesi, lo stadio sarà la prima opera assieme alle opere pubbliche. L’idea è di inaugurarlo al via della stagione 2021/2022. Bisognerà vedere con attenzione la convenzione urbanistica”.