I nuovi rendering di Tor di Valle, senza le torri dell’«Ecomostro», sono arrivati in Campidoglio la settimana scorsa. Nel progetto preliminare consegnato dai privati mancano ancora dei documenti (il Comune ha chiesto delle integrazioni a livello grafico), ma di fatto dopo la stretta di mano tra Virginia Raggi e i proponenti dello scorso 24 febbraio, gli uffici di Palazzo Senatorio sono pronti per elaborare la delibera sul nuovo stadio che archivierà definitivamente il progetto varato da Marino nel 2014.
I PARERI – Il Segretariato generale, guidato da Pietro Paolo Mileti, si è già messo al lavoro; oggi è atteso a Palazzo Senatorio l’avvocato Luca Lanzalone, il super-consulente scelto da Raggi per seguire la trattativa con i privati, che dovrebbe incontrare il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti. Per la prima volta, c’è una data per l’approdo della delibera in giunta: il 3 aprile. Quattro giorni dopo, quindi, la dead-line fissata dalla Regione, che aveva chiesto un atto del Comune entro il 30 marzo. Alla fine l’amministrazione di Virginia Raggi ha deciso di «prendersi tutto il tempo necessario», spiegano dal M5S. E quindi la nuova delibera verrà votata solo la prossima settimana, appena 48 ore prima dell’ultima seduta della conferenza dei servizi, che scade formalmente il 5 aprile. Difficile, d’altronde, accelerare ulteriormente i tempi, considerando che per votare il provvedimento in giunta servono una serie di pareri degli uffici capitolini. Per il momento è arrivato quello del dipartimento Urbanistica, ma ne servono altri. Varata la delibera, l’attenzione si sposterà sull’appuntamento del 5 aprile in Regione. I proponenti potrebbero chiedere un’altra proroga (a inizio mese la richiesta è stata cassata), ma in Campidoglio nelle ultime ore sta prendendo corpo un’altra ipotesi che prevede l’azzeramento dell’iter di approvazione del progetto.
L’ESCAMOTAGE – In sostanza, in base al ragionamento che circola a Palazzo Senatorio, la conferenza dei servizi attuale potrebbe chiudersi negativamente nella seduta della prossima settimana. In quella sede però – i privati o il Comune – dovrebbero chiedere la «riconvocazione immediata» di una nuova conferenza. Un escamotage che, se avallato dalla Regione, sforbicerebbe i tempi della nuova procedura, perché salterebbe la conferenza dei servizi preliminare (che viene convocata dal Campidoglio) e si aprirebbe direttamente la conferenza «decisoria», presieduta dalla Pisana. Almeno tre mesi di tempo risparmiati. Nel frattempo prosegue la trattativa tra Comune e privati sulle opere pubbliche. A partire dai trasporti. L’amministrazione, per esempio, non considera essenziale l’ampliamento della stazione a Tor di Valle, che costerebbe ai privati circa 10 milioni di euro. Fondi che il M5S preferirebbe stornare sul potenziamento della Roma-Lido per arrivare ad almeno 16 treni l’ora nei giorni delle partite e trasportare circa 19-20 mila tifosi allo stadio.