«I proponenti, se vorranno, potranno aprire i cantieri già quest’anno». Pensieri e parole di Virginia Raggi, sindaco di Roma Capitale. Parole e musica per chi ama la Roma e Roma, ed anche ovviamente per i proponenti. Che poi sono sempre più il proponente, declinato al singolare. Perché ormai appare scontato che la querelle tra i due soggetti che hanno finora portato avanti il progetto, il presidente Pallotta e la Eurnova di Parnasi, si risolverà in favore del primo che si farà carico dell’intera opera. Un’opera da circa un miliardo di euro (euro più euro meno) e che darà lavoro a 4.000 persone una volta realizzata (senza però dimenticare le 2.000 che dovranno costruire lo stadio e le infrastrutture annesse). Certo per arrivare ai cantieri occorreranno ancora numerosi passaggi burocratici, la cui responsabilità ricade principalmente sulle istituzioni e non sui privati.
Convenzione e Variante Il primo e forse più delicato passaggio avverrà (e sta avvenendo) proprio negli uffici della Raggi e della sua amministrazione. Ancora ieri pomeriggio, come ammesso dal vicepresidente giallorosso Mauro Baldissoni e dalla stessa sindaca, si è lavorato per la stesura della Convenzione Urbanistica. Si tratta del contratto che regolerà il rapporto tra pubblico e privato. In sostanza nella Convenzione ci sarà scritto come verranno utilizzati (e quando verranno versati) i 40 milioni di euro che i privati daranno al Comune per la ferrovia Roma-Lido (che si aggiungeranno ai 180 già stanziati dalla Regione), o come si procederà per l’unione della Via del Mare con la Via Ostiense, o ancora per il nuovo svincolo del GRA sulla Via del Mare, ma anche come si procederà alla messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. Questi infatti sono gli interventi a carico del privato che maggiormente incideranno sul pubblico interesse dell’opera. (…)
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