Il progetto dello stadio della Roma e il parere segretato del Politecnico di Torino continuano ad alimentare la bufera politica. Il gruppo del Movimento 5 stelle non parteciperà alla riunione della commissione capitolina sulla Trasparenza convocata per oggi dal presidente Marco Palumbo (Pd), proprio sul caso Tor di Valle, alla quale sono stati invitati gli assessori Linda Meleo (mobilità), Daniele Frongia (sport) e Luca Montuori (urbanistica), oltre ad alcuni dirigenti capitolini tra cui il direttore del dipartimento Mobilità, Giammario Nardi. Ma i consiglieri di maggioranza annunciano che non prenderanno parte alla seduta «a causa della errata modalità di convocazione della» stessa. Una motivazione formale che però cela anche alcuni imbarazzi interni al gruppo pentastellato, con alcuni esponenti grillini in difficoltà a esprimersi su una relazione tecnica i cui risultati non sono stati diffusi, facendo crescere i dubbi soprattutto sul fronte della mobilità di accesso e deflusso, vero punto critico dell’intera operazione.
BOTTA E RISPOSTA – «L’obiettivo è fare chiarezza sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale relativamente a questo progetto – aveva annunciato Palumbo, convocando la seduta – e di visionare, se ce ne sarà data l’occasione, lo studio definitivo realizzato dal Politecnico di Torino sulla viabilità del quadrante della città in cui dovrà sorgere il nuovo stadio». Ma nella serata di ieri è arrivato, via Facebook, il comunicato del gruppo del M5S che declina l’invito «non di certo per il tema, delicato e occasione di confronto democratico, ma a causa della errata modalità di convocazione della commissione Trasparenza su cui si è negativamente espresso anche il Segretariato generale». Il parere dell’ufficio di Pietro Paolo Mileti, secondo i Cinquestelle, «mette in luce come diverse convocazioni della commissione Trasparenza esorbitino dalle competenze regolamentari della commissione stessa».
LA POLEMICA – Il presidente della commissione replica a brutto muso: «È fuori da ogni logica che quest’organo non possa discutere su un atto segretato, che è una cosa mai vista – sottolinea Palumbo – Un documento, in base al quale dovrebbero firmare un contratto, che non è in possesso nemmeno dell’assessore alla mobilità. A questo punto verificheremo se si comportano secondo la legge e i regolamenti, e se possono continuare a nascondere atti così importanti all’opposizione e a tutta la città». La mancata diffusione dello studio dell’Ateneo piemontese, «determinerebbe un comportamento chiaramente omissivo che ci costringerebbe a presentare un esposto», è la posizione di Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale.