«Il nuovo stadio della Roma, qui nel territorio del Comune di Fiumicino, potrebbe essere realizzato con una procedura straordinaria prevista dalla legge regionale 36, articoli 1 o 1 bis. La variante non sarebbe sostanziale e l’area non presenta grandi vincoli. Se ci fosse l’accordo di tutti, i lavori potrebbero iniziare in 18 mesi. Ma anche meno». Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, su Radio Centro suono sport, ha svelato altri dettagli e garantito che «non saranno fatti palazzoni» sulla sua visione — che però di settimana in settimana sta diventando un piano sempre più concreto — di accogliere nel territorio del suo Comune «il nuovo grande stadio della Roma».
«A soli sette chilometri dall’attuale localizzazione a Tor di Valle», sottolinea ancora. Il sindaco racconta dell’ultimo incontro avuto nei giorni scorsi — già quattro nelle ultime settimane — con la dirigenza della Roma rappresentata da Mauro Baldissoni.
«Abbiamo fatto alcune verifiche e ho messo a disposizione dei tecnici della società documenti e planimetrie. E i miei uffici continueranno a lavorare per tutto agosto». Quali le aree in ballo? Come aveva anticipato Repubblica, si era parlato di alcuni terreni al lato della Roma-Fiumicino, in particolare di proprietà di Leonardo Caltagirone, ma quell’ipotesi ora sembra sfumata perché sarebbe un’area troppo piccola. Piuttosto, illustra Montino, si ragiona intorno a circa 50 ettari «intorno al Parco da Vinci, dove sarebbe realizzato lo stadio con la parte commerciale e logistica con la nuova Trigoria».
Garantisce, il sindaco di centrosinistra, che «non si prenderà di sana pianta il progetto per Tor di Valle. Qui niente palazzoni, torri o cubature residenziali». Per intenderci, «l’investimento sarebbe molto più piccolo anche perché sono aree fortemente infrastrutturate, accanto a Roma-Civitavecchia e Roma-Fiumicino. Con un nuovo casello già previsto, i cui lavori stanno per partire e l’altro vicino al Cargo city la cui competenza è di Adr». Inoltre, c’è la ferrovia. «Basterebbe un tronchetto o una infrastruttura su ferro che dalla fermata Parco Leonardo scavalchi l’autostrada per andare dall’altra parte al Parco da Vinci».
Parte dei terreni sono di proprietà del comune di Fiumicino, parte di privati. «Non voglio infierire, ma dico che nel tempo trascorso da quando è stato presentato il progetto a Tor di Valle sono passati 3 sindaci e 2 papi. Tempi che per un investitore può incrinare qualcosa. Ribadisco: se per caso a Roma lo stadio non si può più fare, la mia amministrazione c’è». Cinque mesi fa James Pallotta rilasciò dichiarazioni ottimiste: «Tra tre anni giocheremo a Tor di Valle », ma da allora si va a rilento, quasi fermo e il 10 agosto, in una Conferenza di Servizi, la Regione Lazio ha ribadito che a Tor di Valle che le opere pubbliche dovranno essere contestuali alla costruzione dello stadio. Mentre ancora il Consiglio comunale non ha formalmente neanche approvato il progetto dello stadio in versione ridotta – senza torri – rispetto a quello iniziale di grande impatto presentato negli anni dell’ex sindaco Marino.
FONTE: La Repubblica – S. Casalini