Le tesi rappresentate ai pm sono differenti. Diametralmente opposte. I due consiglieri del IX Municipio Paolo Barros e Paolo Mancuso ascoltati il 16 maggio in procura – in merito all’iter amministrativo relativo allo stadio della Roma – con le loro affermazioni chiamano in causa il presidente del consiglio del IX Municipio. Per questo motivo Marco Cerisola il 13 giugno si dovrà presentare in procura, in qualità di persona informata sui fatti. Due versioni, quelle di Barros e Mancuso, che complicano la posizione anche della sindaca Virginia Raggi, unica iscritta nel fascicolo per il reato di abuso d’ufficio.
Aspetti burocratici di non poco conto. Cerisola, infatti, in tempi record, by-passando la commissione urbanistica, ha riunito l’assemblea, i primi di giugno del 2017, che ha poi dato il parere favorevole all’impianto del club giallorosso. Su questa riunione i due esponenti grillini hanno fornito al pm Elena Neri argomenti differenti. Per Mancuso il passaggio in commissione urbanistica era un atto dovuto. Al contrario secondo Barros, invece, il mancato passaggio in commissione urbanistica del progetto stadio non comporterebbe alcun problema dal momento che venne consultata la commissione sport, di cui lui fa parte.
L’INCHIESTA – Sono dettagli rilevanti quelli che hanno convinto il pm a voler convocare Cerisola. Emergenze che sottolineano come l’iter non sia stato così trasparente. E che anzi, l’amministrazione capitolina, abbia fatto una corsa contro il tempo per fare in modo che il progetto dello stadio andasse in porto. Ieri, intanto, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha proposto di edificare lo stadio del club giallorosso in alcuni terreni all’interno del comune che amministra. «Se la procedura aperta con la Roma dovesse rimanere incagliata o saltare (con il Campidoglio, ndr) , sappiate che c’è un’altra proposta a sette chilometri da Tor di Valle».
FONTE: Il Messaggero – G. Scarpa