Quando Beppe Grillo e Davide Casaleggio escono dal Palazzo senatorio, la riunione a tema stadio della Roma si è appena conclusa con le rassicurazioni a Raggi: «Decidete ignorando le pressioni». Quelle dei proponenti dell’opera, certo. Ma soprattutto quelle della base, dei parlamentari M5S scettici, come Roberta Lombardi, e del manipolo di consiglieri anti-stadisti che, soprattutto dopo l’uscita del vincolo Mibact sull’ippodromo hanno chiesto alla sindaca di frenare su Tor di Valle. Nodo che non è ancora sciolto, quindi, nonostante manchino solo dieci giorni al fischio finale della Conferenza dei servizi e Grillo abbia ieri ribadito il suo sì a Raggi e ai consiglieri dissidenti. Oggi la sindaca incontrerà la sua maggioranza per ri-affrontare la questione stadio. E, considerati i 120 giorni dell’iter per il vincolo, il ricorso dei proponenti al Tar e gli scossoni interni alla maggioranza M5S, spunta l’idea di un nuovo time-out. Ma il Comune ha già svuotato il suo slot, impossibile richiedere un’altra proroga alla Conferenza dei servizi.
La Roma e Luca Parnasi potrebbero, soddisfatti per il sì di Grillo e, magari, spinti dalla necessità di riorganizzarsi dopo la doccia fredda della Soprintendenza e il conseguente riposizionamento di Raggi. Per questo al tavolo politico di domani, il primo tema potrebbero introdurlo i proponenti: altri 30 giorni prima del fischio finale. Ieri prima della riunione, Grillo ha fatto mezz’ora di punto con l’avvocato genovese Luca Lanzalone, l’argomento era il vincolo del Mibact: un ostacolo superabile, magari attraverso il parere favorevole al progetto (datato 23 gennaio 2017)della Sovrintendenza capitolina? Rivedere le carte? Poi il confronto si è allargato a Raggi, al vicesindaco Luca Bergamo, ai due tutor M5S Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro e a Donatella Iorio, presidente della commissione Urbanistica, unica tra i grillini del Comune. Non c’erano né il presidente dell’Aula Marcello De Vito né il capogruppo Paolo Ferrara, i «lombardiani» del Campidoglio. Lavori in corso, dunque. In cerca delle alternative per tenere vivo il progetto. «Si pensa all’ambiente e alla salute — ha spiegato Grillo —. Ci sono problemi, però li risolveremo e sarà la soluzione migliore per cittadini e luogo. La decisione ancora non c’è». Prima, attraverso il Municipio, ci sarà una «consultazione» con i residenti, da sempre per il no categorico. Ma il dialogo con la Roma non si ferma. «Se lo stadio si fa, sarà con criteri che da queste parti non hanno mai visto».