Esce definitivamente di scena Parnasi, Pallotta entra in campo per provare a portare a dama il progetto Tor di Valle. Ma le incognite sono ancora tante e il patron giallorosso vuole tutelarsi: per questo quando stamattina – ore 14.30 italiane – incontrerà a Boston i nuovi vertici di Eurnova (la società di Parnasi, che ha cambiato Cda dopo gli arresti) Pallotta dovrebbe sì chiudere l’accordo per acquistare a 100milioni i terreni dell’ex ippodromo e tutto il progetto stadio. Ma ne verserà solo 10 subito. E il resto? Al «perfezionamento del contratto». Insomma, solo quando e se sarà approvata dal Consiglio comunale la variante urbanistica con cubature record per negozi e uffici.
Quello che dovrebbe siglare il presidente della Roma insieme all’ad di Eurnova, Giovanni Naccarato (Baldissoni non c’è, impegnato di nuovo in Comune), sarà un «sales and purchase agreement» con una clausola legata all’approvazione. Virginia Raggi ha ormai rinnegato la contrarietà al progetto sbandierata fino al 2016, tocca convincere però la fronda dei grillini ostili, pattuglia rinvigorita dopo la retata di giugno. La variante dovrebbe arrivare in Aula a ridosso dell’estate.
«NON È IL MIO GIOCATTOLO» Pallotta ha parlato ieri, qualche problema sul “closing” ancora c’è: «Con Eurnova c’è un accordo da 2 mesi, purtroppo abbiamo a che fare con un avvocato poco ragionevole che continua a chiedere cose che non accetteremo. Lo stadio?Non sarà il mio giocattolo, sarà di una holding di proprietà del club». Il Pd intanto minaccia di denunciare il Campidoglio per avere ordinato al Politecnico di Torino, autore del parere sulla viabilità a Tor di Valle, di «distruggere» tutti gli atti e i documenti.