Dal Politecnico di Torino arriva un via libera condizionato al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. Il nodo dei flussi di traffico nell’area desta preoccupazione, ma in prospettiva si ravvede una soluzione nel potenziamento del trasporto su ferro, in particolare grazie agli investimenti sulla Roma-Lido e sulla FL1. Il gruppo di lavoro del Politecnico mette quindi nero su bianco come «dal punto di vista dei trasporti, lo stadio possa essere realizzato, subordinando tuttavia e necessariamente la relativa messa in esercizio al completamento di una serie di interventi». Si sottolinea l’esigenza di una strategia per «disincentivare fortemente l’uso dell’auto privata, poiché soprattutto in corrispondenza delle partite infrasettimanali emergerebbero situazioni d’estrema congestione». Le simulazioni fatte «in presenza di un evento sportivo» restituiscono «un quadro catastrofico’ con punte di oltre 8.500 veicoli orari per singola direzione sul Gra», scrivono i tecnici.
Precisando poi che «l’uso del termine catastrofico tra virgolette» sta ad indicare «un quadro che si consiglia fortemente di evitare, consapevoli che si tratta pur sempre di problemi di traffico» e «non di strutture civili né di incidentalità». Con tutte le prescrizioni’ del caso, comunque, il parere terzo del Politecnico è favorevole. E la sindaca Virginia Raggi annuncia: «Lo stadio della Roma si fa e i proponenti se vogliono potranno aprire i cantieri già entro l’anno». Secondo vicepresidente esecutivo della Roma, Mauro Baldissoni, «è il momento che la città abbia la possibilità di vedere un investimento di tale portata».
A parlare di «buona notizia» è anche il ministro Matteo Salvini, mentre Luigi Di Maio si complimenta con la sindaca. Dall’opposizione, invece, piovono critiche: «In quasi 3 anni la giunta Raggi ha prima bloccato e poi pasticciato le possibilità di realizzare l’unica opera di un certo rilievo prevista nella capitale», sostiene il capogruppo dem Giulio Pelonzi. Per Andrea De Priamo (FdI) «la sensazione è che questo studio servisse solo alla sindaca Raggi ad avere un minimo di copertura, anche di fronte ai tanti mal di pancia interni alla maggioranza, per proseguire in un procedimento incerto e traballante».