La Roma ritrova un vecchio nemico. Così può essere definito Antonio Conte, che di giallorosso ricorda soltanto la sua infanzia e i primi anni di carriera essendo nato a Lecce, splendida città gotica con gli stessi colori dei romanisti. Sembra una partita dal pronostico chiuso in relazione alle ultime prove della squadra che Di Francesco tenta di portare ai livelli auspicati. Dunque un’impresa quasi disperata venire a capo di una trasferta difficile, sia per il tasso tecnico del Chelsea, sia perché questo non sembra il momento più felice della stagione giallorossa, partita con le solite ambizioni di gloria e presto costretta a ripiegare su obiettivi meno entusiasmanti. Ben diverso il grado di aspirazioni dei rivali odierni che fanno tappa fissa nelle zone più illustri della classifica nazionali. Nel suo Stadium, che grazie alla Lazio non è più così blindato, la Juventus affronta l’ostacolo di una squadra di grande esperienza e di collaudata saggezza tattica come lo Sporting di Lisbona. Sarà una partita all’insegna dell’equilibrio più di quanto dica una valutazione superficiale dei rispettivi valori.
Intanto il sorteggio degli spareggi Mondiali offre all’Italia l’occasione per farsi giustizia del clamoroso torto inflittole dalla Svezia con il «biscottone», confezionato in complicità con la Danimarca, agli Europei di 13 anni fa, ai danni degli azzurri allora guidati da Giovanni Trapattoni. Insomma è l’ora di prendersi un’onesta vendetta su una nazionale che apparentemente doveva rappresentare un’immagine di lealtà assoluta invece si rivelò tutt’altro che onesta. In realtà abbiamo già avuto l’occasione di rendere la pariglia ai giganti del nord grazie a un gol di Eder nel confronto dell’ultimo Europeo. Adesso è il momento di completare una pratica aperta. Se ne faranno una ragione anche i titolisti della rosea, che ieri auspicavano di evitare proprio la Svezia e l’Irlanda ai sorteggi.